Artroscopia: una guida completa alla tecnica chirurgica minimale

Pubblicato il: 05/11/2024 Editato da: Serena Silvia Ponso il 07/02/2025

L’artroscopia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva utilizzata in ortopedia e traumatologia per diagnosticare e trattare diverse patologie articolari. Grazie alla sua natura poco invasiva, l’artroscopia consente un recupero più rapido e una minore incidenza di complicazioni rispetto alla chirurgia tradizionale. In questo articolo esploriamo come funziona, in quali casi è indicata e quali sono i vantaggi per il paziente. Ce ne parla il nostro specialista in Ortopedia e Traumatologia, Medicina dello Sport e Medicina Rigenerativa.

Che cos’è l’artroscopia?

L’artroscopia è una procedura chirurgica che permette di visualizzare, diagnosticare e trattare problemi articolari senza dover aprire completamente l’articolazione. Attraverso piccole incisioni, il chirurgo introduce uno strumento chiamato artroscopio, dotato di una telecamera miniaturizzata, che trasmette immagini in tempo reale su uno schermo, permettendo così al chirurgo di lavorare con precisione all’interno dell’articolazione.

Questa tecnica è ampiamente utilizzata per le articolazioni di ginocchio, spalla, anca, caviglia, polso e gomito, permettendo sia diagnosi accurate sia trattamenti mirati.

Quando è indicata l’artroscopia?

L’artroscopia è indicata per diverse patologie articolari, tra cui:

  1. Lesioni dei menischi: una delle problematiche più comuni a livello del ginocchio, spesso causata da attività sportive o movimenti bruschi.
  2. Lesioni della cartilagine: frequenti nei pazienti con artrosi o traumi articolari.
  3. Lesioni dei legamenti: particolarmente comuni negli atleti, come la rottura del legamento crociato anteriore.
  4. Sinoviti: infiammazioni della membrana sinoviale che riveste l’articolazione.
  5. Corpi mobili intra-articolari: frammenti ossei o cartilaginei che si muovono liberamente nell’articolazione e possono causare dolore e limitazione dei movimenti.

Come si svolge la procedura?

L’intervento artroscopico avviene in anestesia locale, spinale o generale, a seconda del tipo di articolazione e della complessità dell’operazione. Il chirurgo esegue piccole incisioni (di solito da 3 a 5 mm), attraverso le quali inserisce l’artroscopio e gli strumenti chirurgici necessari.

Grazie all’ingrandimento delle immagini, il chirurgo è in grado di operare con estrema precisione, riducendo il rischio di danni ai tessuti circostanti. Una volta completato l’intervento, le incisioni vengono suturate e viene applicato un bendaggio compressivo.

Quali sono i vantaggi dell’artroscopia?

L’artroscopia presenta numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale:

  • Minore invasività: riduce il trauma sui tessuti, favorendo una ripresa più rapida.
  • Ridotta degenza ospedaliera: in molti casi, il paziente può essere dimesso il giorno stesso.
  • Recupero più rapido: tempi di guarigione e riabilitazione ridotti.
  • Minore rischio di infezione: le piccole incisioni riducono il rischio di infezioni post-operatorie.
  • Migliore precisione diagnostica e terapeutica: grazie alla visione diretta dell’articolazione.

Quali sono i rischi e le complicazioni?

Nonostante sia una procedura sicura, l’artroscopia presenta alcuni rischi, anche se rari. Tra le possibili complicazioni vi sono infezioni, emorragie e danni ai nervi o ai vasi sanguigni dell’articolazione. Inoltre, alcuni pazienti possono sviluppare rigidità articolare o dolore persistente, anche se solitamente temporaneo e trattabile con la fisioterapia.

Riabilitazione e recupero post-operatorio

Dopo l’artroscopia, la riabilitazione è fondamentale per un recupero completo della funzionalità articolare. I tempi e le modalità della riabilitazione dipendono dall’articolazione trattata e dal tipo di intervento. In genere, il programma riabilitativo prevede esercizi di mobilità, potenziamento muscolare e recupero della stabilità articolare.

Nel caso del ginocchio, ad esempio, la riabilitazione può includere esercizi specifici per il quadricipite e gli ischio-crurali, per ristabilire il controllo motorio e la resistenza muscolare. La terapia fisica è solitamente supervisionata da un fisioterapista, con obiettivi graduali e progressivi per minimizzare il rischio di lesioni recidivanti.

Ortopedia e Traumatologia a Milano

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