Aspetti fondamentali delle protesi di ginocchio

Aspetti fondamentali delle protesi di ginocchio

Editato da: Marta Buonomano il 09/07/2020

Il Dott. Alessandro Bistolfi, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Torino, ci spiega quali sono gli aspetti fondamentali da tenere in conto quando si opta per un impianto di protesi di ginocchio

Artrosi: un nemico del ginocchio

L'artrosi è una malattia cronica caratterizzata da distruzione della cartilagine, infiammazione e degenerazione dell'articolazione che aumenta nel corso degli anni. A livello del ginocchio provoca dolore, rigidità e ridotta funzionalità ed è una delle principali cause di disabilità negli adulti. Il trattamento prevede approcci non farmacologici, farmacologici e chirurgici: riduzione del peso e modifica dello stile di vita sono obbligatori ma spesso non sufficienti. Le terapie farmacologiche (analgesici) sono efficaci ma non possono essere la soluzione definitiva. Le iniezioni intra-articolari di acido ialuronico e corticosteroidi sono opzioni per la fase iniziale.

Curare l’artrosi del ginocchio con un impianto di protesi

uomo che si tocca il ginocchioIl trattamento definitivo per l’artrosi avanzata è l'impianto della protesi totale del ginocchio (PTG). La PTG è costituita da una componente femorale in metallo (lega di cromo-cobalto) che riproduce il profilo del femore distale, una componente tibiale in metallo (titanio o lega di cromo-cobalto) che si adatta alla tibia prossimale e una componente plastica in polietilene (Ultra High Molecular Weight Polyethylene – UHMWPE), che si interpone fra le due parti e permette il movimento.

Protesi di ginocchio: di cosa si tratta?

La protesi di ginocchio è uno dei più affascinanti interventi dell’ortopedia moderna, fra il mito di restituire al paziente un ginocchio sano e pronto ad ogni tipo di attività e la realtà di un intervento di chirurgia maggiore con tanti rischi e possibili complicanze. I pazienti sono più attivi, giovani e pieni di aspettative rispetto ad anni fa. Inoltre, grazie al progresso delle tecniche di chirurgia e di anestesia, oggi è possibile sottoporre all’impianto anche paziente più avanti negli anni. La soddisfazione del paziente e il completo raggiungimento delle sue aspettative sono l’obiettivo principale dell’ortopedico. La ricerca e la tecnologia hanno aiutato a ridurre o eliminare i problemi che le protesi avevano in passato e contribuiscono al continuo miglioramento delle protesi stesse, alla ricerca dell’impianto che duri più a lungo e che sia meglio tollerato dal paziente. È necessario un percorso di condivisione medico-paziente che inizi prima dell’intervento e che chiarisca ad entrambi aspettative reciproche e risultati possibili.

Quando impiantare una Protesi Totale di Ginocchio (PTG)?

È un intervento impegnativo per il paziente e distruttivo (è evidente come non ci sia una possibilità di “ritorno” in caso di insuccesso), pertanto è necessario essere rigorosi nel decidere se sottoporre un paziente a PTG. Le indicazioni sono:

  • Dolore: continuo, severo/intenso, notturno, con consumo di antidolorifici, resistente agli antidolorifici e alle terapie infiltrative;
  • Limitazione funzionale, con blocco articolare o riduzione del movimento: autonomia di marcia limitata, impossibilità o difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane e sportive (camminare, salire le scale, alzarsi della sedia, passeggiate, bici), zoppia;
  • Deformità (congenite o acquisite).

In quali casi il paziente è inoperabile?

gambeOggi, grazie ai progressi delle tecniche anestesiologiche è difficile che il paziente non sia operabile dal punto di vista dell’anestesia. Tuttavia, trattandosi di un intervento per migliorare la qualità della vita, è necessario fare un attento bilancio fra i benefici e i rischi. Al contrario, possono sussistere condizioni di non-operabilità per la situazione locale e generale: ulcere, insufficienza arteriosa, infezioni, impossibilità a comprendere l’intervento e le sue complicanze, gravi stati ansiosi o depressivi, eccesso di comorbidità (malattie croniche, diabete, ecc.). L’età anagrafica non è in assoluto un criterio di esclusione, ma vale quella biologica: un limite indicativo per una persona in buone condizioni è circa 80 e 85 anni per uomini e donne, rispettivamente. Al contrario, anche pazienti giovani possono essere operati in caso di severa compromissione dell’articolazione: in questo caso il beneficio sarà quello di poter tornare alle attività quotidiane e lavorative a fronte di un rischio di revisione futuro. In ogni caso è raccomandabile una preparazione all’intervento: ginnastica e fisioterapia per il tono muscolare, dieta e alimentazione per evitare stati di malnutrizione o debolezza, trattamento delle patologie croniche.

Quanto dura una protesi?

Le protesi totali di ginocchio nel corso degli anni hanno dimostrato un alto grado di successo clinico con tassi di sopravvivenza tra il 90% e il 98% a 10 e 15 anni, sia nei pazienti giovani che negli anziani. La durata degli impianti, inoltre, si sta allungando negli anni e recenti metanalisi hanno segnalato la funzionalità di oltre il 80% degli impianti a 25 anni. I nostri risultati sono in linea con la letteratura. La PTG è efficace, affidabile e duratura nell'alleviare il dolore e nel migliorare la funzionalità nei pazienti con artrosi grave del ginocchio e determina un miglioramento della qualità della vita del paziente. Tuttavia, esistono ancora alcuni problemi correlati agli impianti. Tra questi l’infezione e l'usura o la rottura della parte in polietilene costituiscono la maggior parte delle cause di fallimento. Altre cause di fallimento sono l’instabilità, l’allineamento non corretto, i problemi rotulei, le fratture peri-protesiche e, ultimo ma non meno importante la protesi dolorosa.

In conclusione

La protesi di ginocchio è il trattamento ideale per l’artrosi avanzata del ginocchio ed ha ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e recupero della funzione. Per la buona riuscita dell’intervento occorre identificare e trattare prima dell’intervento i fattori fisici, biologici e psicologici che potrebbero vanificare i risultati. Per un successo chirurgico condiviso dal paziente è inoltre indispensabile chiarire con il paziente cosa si aspetti dalla protesi e cosa può ottenere, non promettere risultati impossibili o irreali, sottolineare che la protesi è diversa dall’articolazione naturale ma che se ben trattata durerà nel tempo.

Ortopedia e Traumatologia a Asti