Asportazione dei nevi: tecnica chirurgica classica vs vaporizzazione laser

Pubblicato il: 16/01/2025 Editato da: Veronica Renzi il 16/01/2025

La rimozione dei nevi (o nei) è una procedura dermatologica comune, eseguita sia per motivi estetici che per prevenzione oncologica. Quando si tratta di scegliere la tecnica più adatta, la chirurgia classica con asportazione e successiva analisi istologica offre vantaggi importanti rispetto alla vaporizzazione tramite laser. La chirurgia classica garantisce sicurezza diagnostica e riduce il rischio di complicazioni.

Che cos'è un nevo e quando rimuoverlo?

Un nevo è una lesione cutanea pigmentata, comunemente nota come "neo", che può variare in forma, colore e dimensioni. Sebbene la maggior parte dei nevi sia benigna, alcuni possono trasformarsi in melanomi, una forma aggressiva di cancro della pelle. I motivi per la rimozione di un nevo includono: sospetto oncologico, come cambiamenti nelle dimensioni, forma o colore; fattori estetici, quando la posizione o l’aspetto creano disagio al paziente; irritazione o traumatismo, specialmente quando il nevo si trova in aree soggette a sfregamento o lesioni ripetute.

Tecnica classica di asportazione chirurgica

La tecnica classica prevede la rimozione chirurgica del nevo tramite bisturi, solitamente in anestesia locale. Questa procedura comporta: l’incisione e la rimozione del nevo insieme a un piccolo margine di tessuto sano circostante; la sutura della ferita, necessaria per favorire una corretta guarigione; l’analisi istologica del nevo rimosso, che permette di valutare la presenza di eventuali cellule tumorali. Questo approccio è altamente raccomandato per i nevi che mostrano caratteristiche sospette o atipiche, poiché l’esame istologico consente una diagnosi precisa e tempestiva.

Chirurgia laser e vaporizzazione: rischi e limiti

La vaporizzazione laser è una tecnica alternativa utilizzata principalmente per scopi estetici. Questo metodo elimina il nevo attraverso l’uso di un raggio laser che vaporizza il tessuto cutaneo. Tuttavia, presenta limiti significativi, specialmente in caso di nevi sospetti. Il laser rende impossibile l’analisi istologica, poiché distrugge il tessuto; ciò rappresenta un rischio cruciale per la diagnosi precoce di eventuali melanomi. Inoltre, la rimozione incompleta del nevo con il laser può portare alla sua ricomparsa e l’uso del laser su un nevo maligno potrebbe favorire la diffusione delle cellule tumorali nei tessuti circostanti.

Perché scegliere l’asportazione chirurgica per i nevi sospetti

L’asportazione chirurgica garantisce una diagnosi accurata grazie all’analisi istologica, consente la rimozione con margini di sicurezza riducendo il rischio di recidive o metastasi e minimizza i rischi oncologici, poiché il prelievo completo evita il residuo di cellule tumorali. Questi aspetti rendono la tecnica classica il metodo preferito per i nevi sospetti o atipici.

Quando considerare il laser?

La chirurgia laser può essere considerata solo per i nevi chiaramente benigni, valutati da un dermatologo esperto tramite esami diagnostici come la dermatoscopia. È indicata per lesioni superficiali e non sospette, dove l’obiettivo primario è estetico e la necessità di analisi istologica non è rilevante.

Chirurgia Generale a Bari

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