Aumento di seno e allattamento: è possibile?
L’aumento di seno non ha conseguenze su un possibile futuro allattamento. Le protesi mammarie si posizionano sotto il muscolo, per questo non interferiscono al momento di allattare.
Il latte materno ha dei propri condotti, chiamati galattofori, e non entra mai in contatto con l’impianto. Per questo, i neonati non corrono nessun rischio se li si allatta avendo delle protesi.
Aumento del seno prima di diventare mamma
Le donne che desiderano avere figli e allattarli devono comunicarlo al chirurgo prima dell’operazione. Questi, probabilmente, opterà per utilizzare il solco sottomammario o l’ascella come via d’accesso per l’intervento. La via periareolare, attorno all’areola, rappresenta un maggior rischio, in quanto i condotti nei quali scorre il latte possono venire danneggiati.
Non aver paura di allattare!
Esiste la convinzione che allattare al seno a meno di un anno dall’operazione è impossibile: niente di più falso. Se l’operazione è ben fatta e le protesi sono di buona qualità, si può allattare fin da subito.
Un’altra diceria è che allattare rovina il risultato dell’operazione. No: il risultato estetico non peggiora, e non sarà neanche necessaria una ricollocazione delle protesi.
Aumento di seno dopo essere diventata mamma
Tutte le donne che sono già madri sono esposte al rischio di avere un seno cadente. Questo, però, non è causato dall’allattamento, ma dalla gravidanza stessa. I cambi ormonali e di peso, infatti, influenzano direttamente la caduta del seno, anche se non tutte le donne ne sono affette.
Dopo il parto è meglio aspettare almeno 6 mesi prima di fare l’operazione. Il corpo è stato soggetto a 40 settimane di cambiamenti e ha bisogno di tempo per ristabilirsi. Avere fretta potrebbe voler dire ottenere dei risultati insoddisfacenti.
In collaborazione con la Dott.ssa Montserrat Casas Ripoll