C’è un legame tra obesità e diabete?
Oltre il 20% dei pazienti obesi soffre anche di diabete. La relazione tra le due patologie risulta, quindi, piuttosto evidente, tanto che sempre più spesso si sente parlare di diabesità. La Dott.ssa Graziella Bruno, Medico Interno e Diabetologo a Torino, ci spiega perché l’obesità favorisce l’insorgenza del diabete e come la chirurgia bariatrica può aiutare questi pazienti
Obesità e diabete
Al giorno d’oggi l’obesità è presente in età più giovane rispetto al passato. Nell’ambito di famiglie obese, i genitori spesso hanno sviluppato obesità in età adulta; i figli, invece, presentano un peso eccessivo già nell’infanzia, e questo li espone a sviluppare precocemente anche diabete e malattie cardiovascolari.
Perché l’obesità favorisce il diabete?
Il tessuto adiposo, in particolare quello addominale, svolge la funzione di garantire una riserva di energia utilizzabile nelle fasi di ridotto apporto nutritivo. La disponibilità costante di alimenti e la ridotta attività fisica, tipiche delle società industrializzate, possono mettere a rischio l’omeostasi energetica dell’organismo, fino a determinare il sovraccarico delle cellule adipose. La loro espansione induce l’attivazione di una risposta infiammatoria con la produzione di citochine, in particolare TNF-α e interleuchina, la cui azione interferisce con quella dell’insulina.
L’insulino-resistenza è una ridotta azione dell’insulina prodotta dalle cellule β del pancreas sui tessuti periferici, in particolare tessuto muscolare e fegato. La riduzione dell’eccesso di peso è quindi cruciale per migliorare la risposta dei tessuti all’insulina e, nelle fasi iniziali, per consentirne la regressione del diabete.
Quale è il ruolo della chirurgia bariatrica?
Obesità e diabete sono in progressivo aumento nella popolazione italiana, con importanti ripercussioni socio-sanitarie e di salute pubblica. Diversi studi hanno mostrato come l’approccio dietetico, comportamentale o farmacologico forniscano spesso risultati clinici modesti, che per di più si riducono nel tempo. In presenza di obesità grave o di obesità associata a comorbidità, gli interventi di chirurgia bariatrica rappresentano, invece, un efficace trattamento.
La documentazione scientifica in merito - ormai sufficientemente ampia - consente di affermare come l’approccio chirurgico consenta di ottenere un calo ponderale del 25-30% ad un anno, ed un sostanziale miglioramento o remissione del diabete. La chirurgia bariatrica è, quindi, un’opportunità terapeutica da considerare in presenza di grave obesità (indice di massa corporea superiore a 35) o di IMC tra 30 e 35 in presenza di altre malattie, tra tutte il diabete.
L’indicazione all’intervento deve, ovviamente, essere valutata in ogni singolo caso con estrema attenzione da un medico esperto, il quale considererà anche opzioni alternative per la riduzione di peso. Tuttavia, quello che è necessario sottolineare è che i benefici in termini metabolici e di sopravvivenza sono molto evidenti, soprattutto quando la durata di diabete è breve.
Personalmente, ho seguito l’iter postoperatorio di quasi 200 diabetici operati dall’equipe del Prof. Morino alla Città della Salute e della Scienza, e il risultato metabolico che ho riscontrato è stato per me stupefacente nella totalità dei casi. Tutti hanno, infatti, ottenuto una netta riduzione del livello di HbA1c (l’indicatore più importante di rischio di complicanze), nonché una riduzione della dose dei farmaci orali o dell’insulina, o addirittura la completa remissione della malattia. Ciò che mi ha soprattutto colpito è stato il miglioramento della qualità di vita delle persone operate, che hanno invece lamentato il ritardo con il quale è stata offerta loro questa opzione, malgrado l’inefficacia dell’approccio dietetico.
La chirurgia bariatrica è, quindi, suggerita dalle linee guida internazionali come metodo efficace per ridurre i danni metabolici associati all’obesità e migliorare la sopravvivenza delle persone affette.
Chirurgia bariatrica e diabete: i punti chiave
1) la chirurgia bariatrica nel diabete è più efficace rispetto alle cure farmacologiche (peso, HbA1c, lipidi, pressione, complicanze micro e macroangiopatiche);
2) L’efficacia del trattamento dipende dalla durata del diabete;
3) Pressoché tutti i pazienti diabetici hanno un beneficio clinico evidente;
4) Il rischio di mortalità è basso;
5) È necessario un follow-up nutrizionale.
Editor Karin Mosca