Calcolosi Urinaria: uno sguardo d’insieme

Calcolosi Urinaria: uno sguardo d’insieme

Editato da: Antonietta Rizzotti il 01/06/2020

Il Dott. Giuseppe Montagna, esperto in Urologia a Roma, ci parla di calcolosi urinaria e delle terapie maggiormente utilizzate oggi

Apparato urinario e reni

L’apparato urinario è composto dai reni e dalla via escretrice che si compone calici, pelvi, ureteri, vescica, uretra. I reni sono due, modellino renefiltrano 180 litri di sangue al giorno eliminando i prodotti di scarto del metabolismo che vengono espulsi con le urine. Sono composti da una parte filtrante (corticale e midollare) e da un sistema di raccolta del filtrato prodotto, l’urina. La corticale, sottile striscia sottocapsulare esterna, è la parte filtrante del rene ed è formata da circa 1.500.000 di unità filtranti chiamate glomeruli. L’urina prodotta dalla corticale e midollare confluisce in un sistema di raccolta composto da calici di 1° e 2° che converge nella pelvi serbatoio di raccolta dell’urina prodotta nei tre distretti renali (superiore, medio e inferiore). L’uretere è il condotto che collega il rene alla vescica, serbatoio di raccolta comune che, a differenza della pelvi, si svuota a comando.

Che cosa sono i calcoli renali?

Si tratta di aggregati solidi di varia forma e struttura che si depositano all’interno del rene. Formati, singoli o in combinazione, da cristalli di ossalato di calcio (90%), fosfato di calcio, urati, rarissimi quelli di cistina. Alimentazione corretta e adeguato apporto di liquidi (2-3 l. di acqua da distribuire nelle 24h) rappresentano la prima cura per prevenire la calcolosi urinaria. La composizione dell’urina è direttamente correlata alla dieta che deve avere come obiettivo la riduzione al minimo delle sostanze responsabili della calcolosi identificate mediante analisi metaboliche o analisi chimica del calcolo o meglio ancora se combinate. La recidiva è estremamente frequente, dal 25 al 50% a 5 anni, soprattutto se non si segue un adeguato regime dietetico. La manifestazione clinica principale è la “colica”, può essere molto dolorosa ed è dovuta alla distensione della via escretice a monte della ostruzione. Può manifestarsi anche con ematuria (micro o macro), leucocituria, infezione urinaria con o senza febbre. La diagnosi si completa con ecografia e UroTC senza e con mezzo di contrasto da usare solo nei casi dubbi o per decidere la strategia chirurgica più adatta.

Quali sono i principali trattamenti utilizzati per la cura della calcolosi urinaria?

ESWL (litorissia extracorporea con onde d’urto): trattamento incruento, ambulatoriale, riservato a calcoli renali di dimensioni non superiori ai 2 cm. Ottimo risultato per calcoli unici della pelvi renale; buono per i calcoli del calice superiore, discreto per calcoli del calice medio, scarso per quelli del calice inferiore. Può essere necessario ripetere più volte il trattamento. I frammenti di calcolo possono impilarsi nell’uretere e rendere necessaria una ureterolitorissia di completamento. Per prevenire tale complicanza è preferibile in caso di grossi calcoli uno stent ureterale doppioJ prima della ESWL.

ULT (ureterolitotrissia): per il trattamento endoscopico della calcolosi ureterale in regime di DH o con ricovero di un giorno. Utilizzando uno strumento endoscopico molto sottile, sotto controllo visivo diretto e combinato radiologico, si arriva al calcolo e lo si frammenta/polverizza utilizzando sonde laser o a ultrasuoni. I frammenti vengono poi estratti con apposite sonde a cestello o con pinze. Per evitare la migrazione del calcolo verso l’alto, quando possibile, possono essere usati vari dispositivi di blocco. Al termine della procedura viene lasciato nell’uretere uno stent doppioJ che viene rimosso ambulatoriamente dopo 1-2 settimane.ragazza con dolore ai reni

RIRS (ureterorenolitotrissia): a seconda delle necessità viene usato uno strumento rigido o flessibile/ digitale, la sorgente di energia utilizzata è quasi sempre laser a Holmio che grazie alla bassa penetranza nei tessuti e alla elevata energia erogata, consente la frammentazione di ogni tipo di calcolo riducendo al minimo la possibilità di danneggiare la via escretrice. La procedura si effettua sotto controllo visivo diretto e combinato radiologico. Al termine della procedura viene lasciato nell’uretere uno stent doppioJ che viene rimosso ambulatoriamente dopo 1-2 settimane.

PCNL (litotrissia percutanea): per calcoli renali superiori ai 2 cm. Viene eseguita attraverso un accesso percutaneo che dal fianco consente l’accesso al rene den nefroscopio attraverso il quale, sempre sotto controllo diretto visivo/radiologico, tramite l’introduzione di sonde laser/ultasoniche, il calcolo viene frammentato e successivamente estratto. Al termine della procedura viene lasciato un drenaggio renale (nefrosomia) e uno stent doppioJ di sicurezza che vengono successivamente rimossi dopo 2 settimane.

Ureterolitotomia e Pielolitotomia Videolaparoscopica: in caso di grossi calcoli impattati dell’uretere (calcoli fermi da più tempo con decubito parietale) o calcoli di grosse dimensioni della pelvi renale è possibile rimuoverli direttamente con le stesse tecniche della chirurgia open ma per via videolaparoscopica con ottimi risultati.

Urologia a Roma