Calvizie maschile: perché si perdono i capelli?

Autore: Prof. Franco Buttafarro
Pubblicato: | Aggiornato: 11/02/2023
Editor: Serena Ponso

Il Prof. Franco Buttafarro, specialista in Dermatologia, Chirurgia Plastica ed esperto in Medicina Estetica, ci spiega cos’è la calvizie e come fare per arrestare la perdita dei capelli

 

Cos’è la calvizie?

La calvizie comune, o alopecia androgenetica, è quella situazione che si presenta con la perdita graduale e con la miniaturizzazione (diventano molto sottili) dei capelli delle zone androgeno dipendenti (dalla fronte alla nuca). Il problema è genetico (trasmissibile attraverso la famiglia) ed androgeno (colpisce prevalentemente i maschi). Può manifestarsi anche molto precocemente dopo la pubertà, ma solitamente i primi sintomi di diradamento compaiono alla soglia dei 20 anni. Può colpire anche i soggetti femminili con un’incidenza media del 20%, mentre l’incidenza nei maschi è del 50% della popolazione adulta.

Quali sono le cause?

La causa dipende fondamentalmente dalla familiarità: si trasmette, nelle regioni androgeno-dipendenti, un enzima (5 alfa reduttasi) che determina la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, responsabile della caduta dei capelli. Può essere sintomo anche di altre malattie, ma lo stress non è più molto accreditato. Nelle donne, se c’è predisposizione, la stessa può essere accentuata da malattie dell’ovaio o della tiroide, da anemia e dal parto.

Esistono vari tipi di calvizie?

Naturalmente la calvizie si può presentare in varie forme ed in varie sedi. La calvizie è stata sintetizzata in due scale che ne descrivono la sede e la gravità: si tratta per gli uomini della scala di Hamilton e per le donne di quella di Ludwig. La calvizie si può evidenziare con perdite modeste e localizzate, oppure con distribuzione omogenea dalla fronte alla nuca (la cosiddetta calvizie Ippocratica). Inizialmente, però, non è prevedibile la distribuzione futura di questa affezione del cuoio capelluto.

Cosa bisogna fare quando ci si accorge di perdere i capelli?

La prima cosa da fare quando si nota un diradamento dei capelli, anche iniziale, è quella di recarsi dal Dermatologo, che è lo specialista di riferimento per problemi di capelli o di cuoio capelluto. Non fidarsi dei cosiddetti centri tricologici dove di solito non sono presenti medici dermatologi. Solitamente il paziente, dopo una visita accurata del capello e del cuoio capelluto, viene informato della situazione di quel momento e di quale sarà in linea massima la progressione.

La terapia, purtroppo, non dispone di farmaci che blocchino il processo e ristabiliscano la situazione iniziale. Tuttavia, esistono possibilità terapeutiche per stabilizzare e migliorare il problema. Il meglio del trattamento dell’alopecia androgenetica è rappresentato da lozioni al Minoxidil e, nei casi con note di progressività rapida, dalla Finasteride, oggi usata sia in forma sistemica che in forma topica. Quest’ultima agisce sulla 5 alfa reduttasi, bloccandone l’azione negativa: naturalmente questi farmaci funzionano finché si assumono, ma, quando si interrompe la cura, il processo di caduta lentamente riprende.

Oggi usiamo abbinare a queste cure e con un certo successo, infiltrazioni di PRP, ossia di plasma ricco di piastrine estratto dal sangue del paziente, attraverso un procedimento testato che possa moltiplicare in media 5 - 6 volte il numero delle piastrine. Iniettando nel cuoio capelluto queste piastrine concentrate, forniamo la maggior parte dei fattori di crescita necessari a sostenere una situazione che si sta deteriorando. Solitamente si fa una seduta ogni 3 mesi per il primo anno e poi una seduta di mantenimento ogni 5-6 mesi. Importante è tenere sotto controllo il paziente e modulare le terapie disponibili a seconda dei risultati.

I capelli ricrescono dopo il trattamento?

I trattamenti proposti hanno lo scopo fondamentale di arrestare il processo di caduta dei capelli e di migliorare parzialmente la situazione che si è venuta a creare. Difficilmente i capelli perduti ricrescono, ma ci può essere un rinfoltimento dovuto all’aumento di diametro dei capelli presenti e, in qualche caso, anche alla ricrescita di capelli molto sottili (i così detti capelli vello), che comunque contribuiranno a migliorare l’aspetto del capillizio.  

Prof. Franco Buttafarro
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