Cardioneuroablazione: un approccio innovativo per la bradicardia e le aritmie

Pubblicato il: 04/09/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 04/09/2024

La cardioneuroablazione è una tecnica innovativa nel campo della cardiologia, progettata per trattare specifici disturbi del ritmo cardiaco, come la bradicardia, che sono dovuti a un'eccessiva attività del sistema nervoso autonomo sul cuore. L'obiettivo della procedura è ridurre o eliminare l'influenza dei nervi vagali che rallentano il battito cardiaco, consentendo al cuore di mantenere un ritmo più regolare e adeguato

 

Quando è indicata la cardioneuroablazione?

La cardioneuroablazione è consigliata per pazienti che soffrono di bradicardia sintomatica, caratterizzata da affaticamento e difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane. È particolarmente indicata per individui che sperimentano episodi di sincope (svenimento) dovuti a un eccessivo tono vagale, con conseguenti pause prolungate nel battito cardiaco. In alternativa all'impianto di un pacemaker, questa procedura può essere particolarmente vantaggiosa nei pazienti più giovani, riducendo i rischi associati a lungo termine con l'uso di un pacemaker.


Come si svolge la procedura?

La cardioneuroablazione viene eseguita in un laboratorio di elettrofisiologia specializzato in procedure complesse, sotto sedazione. Il cardiologo introduce dei cateteri nel cuore attraverso i vasi sanguigni, utilizzando un sistema di mappatura tridimensionale per individuare le aree specifiche del cuore influenzate dai nervi vagali. Una volta identificate, queste terminazioni nervose vengono selettivamente distrutte mediante l'applicazione di energia, spesso sotto forma di radiofrequenza, attraverso il catetere. Durante la procedura, si osserva inizialmente un rallentamento del battito cardiaco, seguito da un aumento della frequenza man mano che i nervi vengono ablati, stabilizzando così il ritmo cardiaco.

 

Quali sono i benefici attesi?

La cardioneuroablazione può ridurre significativamente gli episodi di bradicardia e sincope, migliorando la qualità della vita dei pazienti. In alcuni casi, può eliminare la necessità di un pacemaker, offrendo un approccio meno invasivo e più fisiologico per il controllo del ritmo cardiaco.

 

Quali sono i rischi e le complicanze?

Come tutte le procedure invasive, la cardioneuroablazione comporta dei rischi, che possono includere complicanze legate all'uso del catetere, come ematomi o infezioni nel sito di accesso, danni ai tessuti circostanti e, in rari casi, l'inefficacia della procedura o la necessità di ulteriori interventi. È essenziale discutere con il proprio medico i potenziali rischi e benefici in relazione alla propria situazione clinica.


Cosa aspettarsi dopo la procedura?

Dopo la cardioneuroablazione, il paziente viene monitorato attentamente per verificare che il ritmo cardiaco sia stabile. In alcuni casi, viene utilizzato un loop recorder impiantato precedentemente per monitorare a lungo termine l'efficacia del trattamento. Potrebbe essere necessario un breve periodo di osservazione in ospedale, seguito da visite di controllo regolari per valutare l'esito della procedura e gestire eventuali sintomi residui. La maggior parte dei pazienti può riprendere le normali attività entro pochi giorni, seguendo le raccomandazioni del medico per una ripresa sicura.


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Una scelta strategica per il trattamento della bradicardia

La cardioneuroablazione rappresenta un importante passo avanti nel trattamento delle aritmie correlate al sistema nervoso autonomo, offrendo un'opzione efficace e minimamente invasiva. Se soffri di bradicardia o sincope e stai valutando questa procedura, è consigliabile discuterne con il tuo cardiologo per determinare se è l'opzione più adatta a te e per ottenere tutte le informazioni necessarie.


Per ulteriori informazioni e appuntamenti, contatta lo Studio Medico Dott. Pecora.

Cardiologia a San Zeno Naviglio

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