Cardiotossicità da chemioterapici: un rischio silenzioso da monitorare con attenzione

Pubblicato il: 05/02/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 05/02/2025

I trattamenti chemioterapici, pur essendo essenziali nel trattamento di molte forme di cancro, non sono privi di effetti collaterali. Uno degli effetti meno noti ma potenzialmente gravi è la cardiotossicità, cioè il danno al cuore provocato da farmaci utilizzati per il trattamento del cancro. La cardiotossicità è una complicanza che può compromettere il funzionamento del cuore, aumentando il rischio di insufficienza cardiaca, aritmie e altre patologie cardiovascolari

I farmaci che causano cardiotossicità

Non tutti i farmaci chemioterapici comportano lo stesso rischio per il cuore, ma alcuni sono notoriamente più pericolosi. Tra questi, gli antraciclinici (come doxorubicina e epirubicina), i trastuzumab (utilizzati nel trattamento di alcuni tumori mammari) e i farmaci chemioterapici alchilanti sono i principali responsabili. Questi farmaci agiscono sul cuore in vari modi, compromettendo la sua capacità di pompare sangue in modo efficace.

Come la chemioterapia danneggia il cuore?

La cardiotossicità da chemioterapia può manifestarsi in vari modi, a partire da un danno diretto alle cellule del cuore. In particolare, i farmaci come le antracicline interagiscono con il DNA delle cellule cardiache, inducendo danni che possono compromettere il loro funzionamento. Inoltre, alcuni farmaci chemioterapici possono favorire la formazione di radicali liberi, molecole altamente reattive che danneggiano i tessuti cardiaci.

Le prime manifestazioni di cardiotossicità sono difficili da riconoscere, poiché possono essere asintomatiche o presentarsi con sintomi lievi come stanchezza, gonfiore alle gambe o difficoltà respiratorie durante l'attività fisica. Tuttavia, se non trattata, la cardiotossicità può evolvere in insufficienza cardiaca conclamata, una condizione in cui il cuore non è più in grado di soddisfare le necessità di ossigeno e nutrienti dell'organismo.

Rilevazione e monitoraggio precoce

Il monitoraggio della funzione cardiaca durante la chemioterapia è fondamentale per prevenire danni irreversibili al cuore. Gli oncologi e i cardiologi collaborano per identificare segni di cardiotossicità nelle fasi iniziali del trattamento. Tra gli esami più utilizzati ci sono:

  • Ecocardiogramma: consente di valutare la funzione ventricolare e il movimento delle pareti cardiache.
  • Risonanza magnetica cardiaca (RMN): fornisce immagini dettagliate del cuore e permette di identificare anomalie precoci.
  • Biomarcatori cardiaci: test come il BNP (peptide natriuretico cerebrale) e la troponina possono rilevare danni cardiaci a livello biochimico.

In caso di alterazioni della funzione cardiaca, i medici possono decidere di interrompere temporaneamente il trattamento chemioterapico, ridurre la dose di farmaco o avviare terapie mirate per proteggere il cuore.

Trattamenti per prevenire e trattare la cardiotossicità

Se la cardiotossicità viene diagnosticata precocemente, il trattamento può includere farmaci come gli ACE-inibitori o i beta-bloccanti, che aiutano a proteggere il cuore e migliorare la funzione cardiaca. In alcuni casi, il trattamento con chemioterapici può essere adattato o modificato in modo da ridurre i rischi per il cuore, senza compromettere l'efficacia del trattamento oncologico.

È importante anche adottare uno stile di vita sano, con particolare attenzione a:

  • Dieta equilibrata: una dieta ricca di antiossidanti e povera di grassi saturi può contribuire a proteggere il cuore.
  • Attività fisica moderata: esercizi fisici regolari, quando consentito dal medico, possono rafforzare il cuore e migliorare la salute cardiovascolare.


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L'importanza di una gestione multidisciplinare

La cardiotossicità da chemioterapici è una complicanza grave che richiede un monitoraggio costante e una gestione attenta. La collaborazione tra oncologi e cardiologi è essenziale per prevenire danni al cuore durante e dopo la chemioterapia. In caso di diagnosi precoce, le opzioni terapeutiche disponibili permettono di ridurre i rischi e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Monitorare la salute cardiaca durante il trattamento oncologico non è solo un'opzione, ma una necessità per garantire un trattamento completo e sicuro.

Cardiologia a Napoli

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