Che scarpe devo comprare al mio bambino con il piede piatto?

Autore: Dott. Francesco Maria Lotito
Pubblicato: | Aggiornato: 03/08/2022
Editor: Francesco Fusi

La narrazione delle scarpe ortopediche è una storia tutta italiana. Infatti negli altri paesi non si usano, e anche da noi non dovrebbero essere più utilizzate se non in casi eccezionali. La scarpa ortopedica, di per sé molto rigida, è controproducente sullo sviluppo del piede infantile. 

Ci sono lavori scientifici che dimostrano come nelle popolazioni che non utilizzano scarpe, il piede piatto sia praticamente sconosciuto, mentre nelle stesse popolazioni urbanizzate e che per forza di cose devono utilizzare calzature, il piede piatto è percentualmente presente. Una delle domande più frequenti è: “la mia bambina di 20 mesi ha il piede piatto. Deve usare il plantare e la scarpa ortopedica”? Assolutamente no. Fino al terzo anno di vita, le scarpe pesanti e rigide non devono essere usate. Neppure i plantari. I muscoli delle gambe e quelli nascosti nel piede soffrirebbero dell’utilizzo di tali presidi. Anche le ginocchia ad X conosciute anche come valgo o varo sono nella norma fino ai 4 anni. 

In quanto tempo i bambini devono imparare a camminare?

I bambini che iniziano a camminare stanno facendo un percorso di sviluppo neuro-psico-motorio molto difficile. Tutti gli animali del pianeta “camminano” a poche ore dalla nascita.
L’uomo dopo 12 mesi. Se ci pensate, capite come sia difficile camminare su due piedi e non è possibile che una cosa così difficile si possa fare in poco tempo. Per camminare bene, quindi, il piccolo ci mette due anni, 4 per correre e 5-6 per scrivere. Tutto dipende dallo sviluppo del cervello. Non siate precipitosi, fatelo apprendere!

Quanto tempo bisogna aspettare per vedere se il bambino ha dei problemi motori?

Per vedere se tutto va bene, non prima del terzo anno di vita. In passato, circa 20 anni fa, il piede piatto poteva essere trattato chirurgicamente solo con interventi importanti ed invasivi. Perciò l’indicazione alla correzione si dava in casi molto gravi, lasciando molti piedi piatti non corretti. Modernamente diverse tecniche mini-invasive permettono la correzione del piede piatto con relativa facilità e grande soddisfazione.
Ogni ragazzino deve essere valutato singolarmente da uno specialista che spiega dettagliatamente la tecnica che utilizza, i vantaggi e gli svantaggi.
 

L’operazione ai piedi piatti va fatta insieme? O uno per volta e poi si deve applicare il gesso?

Ogni chirurgo si comporta come è abituato. Personalmente se è necessario che tutti e due i piedi devono essere trattati (oltre l’80% dei casi) li opero contemporaneamente.
Indubbiamente preferisco non gessare i piedi così facendo dopo pochi giorni il ragazzo cammina da solo. In modo tale che dopo 10 giorni il ragazzo può andare a scuola e dopo 2 mesi riprendere lo sport. La ripersa dello sport deve essere cauta. Infatti il piede non è solo un piedestallo, ma oltre che a farci muovere è anche un importante organo di senso cioè per quella sensibilità che conosciamo sotto il nome di propriocezione nota anche come cinestesia. La propriocezione è il senso dell’equilibrio e della nostra posizione nello spazio. Possiamo dunque affermare che il piede, insieme al labirinto nell’orecchio, è il nostro giroscopio.
Il cambiamento del modo di appoggiare la pianta del piede, dovuto al trattamento chirurgico eseguito, cambia l’informazione che dal piede raggiunge il cervello in modo che la percezione del senso dell’equilibrio e del senso del corpo nello spazio durante il movimento sia momentaneamente alterata. Bisogna, perciò, ri-imparare a camminare, a trotterellare, a correre, prima di tornare allo sport attivo, che, come tutti sanno, necessita di una corretta consapevolezza del senso del movimento.

Dott. Francesco Maria Lotito
Ortopedia e Traumatologia

Vedi il profilo

Valutazione generale del paziente


Frattura del gomito
Lussazione della spalla
Scoliosi
Frattura della colonna
Vertebroplastica
Piedi piatti
Chirurgia della colonna
Spina bifida
Stenosi
Traumatologia infantile
Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, per mostrarle la pubblicità relativa alle sue preferenze, nonché analizzare le sue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze QUI.