Il nostro esperto in Chirurgia Generale a Brindisi, il Dott. Giovanni Bellanova, ci spiega in che modo vengono curate le più comuni patologie della parete addominale
Quali sono le patologie più comuni a carico della parete addominale?
Le patologie che coinvolgono la parete addominale possono principalmente distinguersi in primitive e secondarie. Nel primo caso parliamo delle ernie ossia fuoriuscita di contenuto addominale attraverso delle aree di debolezza della muscolatura. Aree di debolezza sono rappresentate dalle riflessioni delle fasce tendinee i che avvolgono i muscoli, pertanto possiamo avere ernie della linea mediana (ernie epigastriche, ernie ombelicali, ernie ipogastriche – molto più rare), ernie delle regioni inguinali (ernia inguinale, ernia crurale, raramente ernie del forame otturatorio), ernie delle regioni laterali della parete anteriore dell’addome (ernia di Spigelio – molto rare). Assai meno frequenti le ernie posteriori come quelle lombari.
L’ernia di Spigelio è un’ernia della parete laterale addominale, in una zona collocata tra il muscolo retto addominale e la zona della linea semilunare. Si tratta di un tipo di ernia molto rara, dalla diagnosi non semplice. La difficoltà nel diagnosticare l’ernia di Spigelio è dovuta al fatto che la fuoriuscita del contenuto dell’ernia si mimetizza con l’adipe del ventre.
In quali casi è necessario intervenire chirurgicamente?
I difetti primitivi della parete devono essere riparati chirurgicamente, in quanto il difetto erniario (il foro dal quale fuoriesce il contenuto addominale) con il tempo può aumentare di volume. Utile, in attesa della chirurgia l’impiego di panciere o mutandine elastiche contenitive, per consentire una maggiore resistenza della parete addominale ritardando l’aumento delle dimensioni dell’ernia.
Cosa prevede l’intervento?
Il trattamento chirurgico può essere tradizionale, spesso in anestesia locale in regime ambulatoriale, attraverso una incisione cutanea mirata al difetto erniario, l’isolamento del “sacco” erniario che fuoriesce dall’addome che viene spinto dietro alla muscolatura e, successivamente, la riparazione del difetto di parete attraverso dei punti di sutura; oppure con il posizionamento di protesi che hanno la funzione di chiudere il difetto erniario. Le protesi impiegate in questo caso sono di materiale non riassorbibile, molto morbide e a scarso impatto sull’organismo. Altra tecnica è quella laparoscopica non invasiva che, nei casi di ernia primitiva è impiegata solo per difetti della parete di grosse dimensioni. In questo caso l’intervento si esegue in anestesia generale e consiste nel posizionamento di protesi specifiche per essere introdotte in addome anche a contatto con i visceri, ancorate con delle piccole spirali metalliche o di materiale plastico, per chiudere il difetto.