Chirurgia della tiroide: quando e come!

Chirurgia della tiroide: quando e come!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 03/04/2023

La rimozione della tiroide, organo localizzato nella parte anteriore del collo, può essere effettuata in emitiroidectomia o in tiroidectomia. Ne parla il Prof. Pietro Iacconi, esperto in Chirurgia Generale a Pisa

La ghiandola tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina (significa che secerne ormoni); da questi dipende il suo ruolo fondamentale nel metabolismo corporeo. Ha una forma a farfalla con un lobo destro, un lobo sinistro e un ponte (detto istmo) che collega i due lobi. È situata nel collo di fronte alla trachea, cui aderisce tenacemente. Le ghiandole paratiroidi sono situate dietro alla tiroide: ricevono i vasi sanguigni (sottilissimi) dagli stessi vasi che danno sangue alla tiroide. Queste ghiandole producono un ormone che aiuta a mantenere il livello di calcio nel sangue ad una concentrazione costante. Inoltre, ci sono due nervi situati dietro ad ogni lobo della tiroide. I due nervi (nervi ricorrenti o laringei inferiori) controllano il movimento delle corde vocali e quindi ci consentono di parlare, respirare e tossire. Esistono anche due nervi laringei superiori: aiutano a tendere le corde vocali per cantare o mantenere a lungo i toni alti nel canto.

Noduli tiroidei

I noduli tiroidei sono comuni nella popolazione. La maggior parte sono benigni. Per lo più le persone con noduli tiroidei non necessitano di chirurgia e sono tenuti sotto osservazione nel corso del tempo. Se il nodulo si ingrandisce rapidamente o ha aspetti ecografici sospetti può essere necessario eseguire un agoaspirato per verificarne la natura.

Se questo evidenzia cellule tumorali è necessario rimuovere totalmente la tiroide o solamente una parte.

Chirurgia tiroidea

Durante l’intervento chirurgico, può essere rimossa la tiroide parzialmente o totalmente.

La procedura viene eseguita mediante un’incisione nella parte bassa anteriore del collo.

  • Se viene rimossa parte della ghiandola si parla di lobectomia o emitiroidectomia;
  • Se viene rimossa tutta la ghiandola si parla di tiroidectomia totale.

La durata dell'intervento, che avviene in anestesia generale, è di circa 2 o 3 ore. Solitamente non si utilizzano drenaggi, salvo in presenza di voluminosi gozzi, al fine di coadiuvare la rimozione dei fluidi che possono accumularsi in eccesso (i drenaggi verranno rimossi prima della dimissione). Il ricovero in ospedale non supera i due giorni.

Cosa prevede la fase pre-operatoria?

Il chirurgo, già al momento della prima visita, valuta lo stato generale del paziente revisionando tutti gli esami eseguiti in precedenza: non solo quelli relativi alla tiroide ma anche tutti quegli accertamenti eseguiti per eventuali patologie associate (apparato cardiocircolatorio, respiratorio e renale).
Già al momento della prima visita, una volta stabilita la necessità di effettuare l’intervento, il chirurgo spiegherà sia le motivazioni per cui è necessario farlo, sia i rischi dell’intervento stesso e le possibili alternative.

Al fine di rendere l’intervento più sicuro, è opportuno esporre al chirurgo quanto segue:

  • Terapie seguite fino al momento dell’intervento;
  • Storia clinica;
  • Esami eseguiti in precedenza;
  • Nome commerciale dei farmaci che si assumono (incluse le dosi e gli orari di assunzione).

Inoltre è necessario notificare al chirurgo, all’anestesista e ai medici di reparto se si soffre di allergie.

Prima dell’intervento vengono eseguiti esami che studiano la funzionalità della tiroide, oltre a tutti quelli previsti per un’anestesia generale. L’anestesista a sua volta rivede tutta la documentazione e procederà alla visita. Spetta a quest’ultimo il giudizio sulla possibilità di sottoporsi all’intervento, evidenziando gli eventuali rischi.

Chirurgia Generale a Pisa