Chirurgia delle ernie della parete addominale – Ernia inguinale, crurale, epigastrica, ombelicale, laparocele

Chirurgia delle ernie della parete addominale – Ernia inguinale, crurale, epigastrica, ombelicale, laparocele

Editato da: Gloria Conalbi il 03/08/2022

L’ernia della parete addominale comporta una fuoriuscita di un viscere intestinale, o di una sua porzione, dalla sua sede naturale attraverso una zona debole dei muscoli o delle fasce addominali. Il Prof. Giuseppe Pappalardo, esperto in Chirurgia Generale a Roma, ci spiega come trattarle chirurgicamente

Cosa sono le ernie della parete addominale?

  • Per ernia in generale si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità che lo contiene;
  • Per ernia della parete addominale si intende la fuoriuscita di un viscere (perlopiù una parte dell’intestino) in un punto di minor resistenza della parete addominale. L’espressione ernia epigastrica indica la categoria di ernie situate nell’area superiore dell’addome, dove si incrociano i tendini diversi muscoli addominali. È più diffusa tra gli uomini e più frequente nella fascia d’età tra i venti e i cinquant’anni;
  • Per laparocele si intende la fuoriuscita di un viscere attraverso una pregressa cicatrice chirurgica.

Qual è il grado di diffusione delle ernie addominali?

Tra tutte le ernie, quelle inguinali sono le più frequenti. In Italia si eseguono oltre 120.000 interventi di plastica di ernia inguinale ogni anno. Complessivamente si eseguono oltre 200.000 interventi l’anno per ernia della parete addominale.

Quali sono le cause?

Le ernie possono essere congenite, perlopiù presenti già alla nascita o nei primi anni di vita, o acquisite. Quest’ultime insorgono perlopiù in seguito a sforzi (a volte bastano ripetuti colpi di tosse) in punti di minor resistenza della parete addominale, dovuti al ridotto tono muscolare che interviene con l’età o per la scarsa attività fisica.

Come si manifestano a livello di sintomi?

Il sintomo più frequente è la presenza di una tumefazione (comunemente chiamata “bozzo”) che compare sotto sforzo o con colpi di tosse e che scompare da sdraiati. Alla tumefazione si associa un senso di pesantezza localizzato in quella sede o fastidio sempre sotto sforzo o dopo prolungata stazione eretta.
Un sintomo importante, segno di una temibile complicanza in atto (strozzamento) è un dolore forte e persistente in corrispondenza della tumefazione e mancata scomparsa di essa assumendo la posizione supina, anche dopo delicati tentativi (massaggi) di rimetterla all’interno dell’addome.

Come viene effettuata la diagnosi?

Per la diagnosi è sufficiente la visita del paziente da parte del medico di base o meglio di un chirurgo. Nei pochi casi dubbi può essere utile eseguire un’ecografia. In caso di sospetto strozzamento, la visita deve essere eseguita urgentemente.

Quali sono le terapie indicate in caso di ernia della parete addominale?

Una volta che l’ernia si è formata, non è possibile una guarigione spontanea. Quando la tumefazione cresce, anche se lentamente nel tempo, dà fastidi od ostacola alcune attività fisiche, è opportuno programmare l’intervento chirurgico. L’utilizzo del cinto di contenimento può essere utile solo per brevi periodi, se non è possibile programmare l’intervento chirurgico in tempi ragionevolmente brevi. Le lunghe attese o l’aumentare dei disturbi incrementano il rischio dello strozzamento, che richiede un intervento d’urgenza (entro poche ore) per evitare temibili ulteriori complicanze (asportazione di parte d’intestino e/o peritoniti).

In che cosa consiste l’intervento di chirurgia della parete addominale?

L’intervento consiste nel riposizionare il viscere erniato all’interno della cavità addominale e nel rinforzare la parete posizionando nella sede dove si è formata l’ernia una rete di materiale biocompatibile per evitare la recidiva dell’ernia. Per tutte le ernie della parete addominale, l’intervento viene eseguito in anestesia locale ed in regime di day-hospital. Per i laparoceli è richiesta l’anestesia generale ed una degenza di 2-3 giorni. Se l’intervento viene eseguito da chirurghi esperti di queste patologie, l’incidenza di recidiva dell’ernia è inferiore all’1%.

 

Chirurgia Generale a Roma