Chirurgia Generale: tecniche a confronto

Pubblicato il: 20/01/2021 Editato da: Antonietta Rizzotti il 19/01/2021

La chirurgia mininvasiva, dall’inglese Minimally Invasive Surgery (MIS), è la storia di un sogno divenuto realtà: guardare all'interno di una cavità, senza “aprire”. Ne parla il Dott. Alberto Vannelli, esperto in Chirurgia Generale a Como

Chirurgia mininvasiva: cenni storici

Nel 1806 Phillipp Bozzini costruisce il primo strumento capace di esplorare uretra o vagina per la diagnosi di malattie veneree, Chirurgiastenosi uretrali e calcoli vescicali. È solo con la seconda metà del novecento, grazie alle innovazioni in campo anestesiologico e con l’introduzione di nuovi strumenti, che la MIS viene promossa da diagnostica a operativa.

La chirurgia tradizionale, a cielo aperto (in inglese open), richiede un taglio che permetta alle mani dei chirurghi di raggiungere il distretto desiderato; la MIS garantisce lo stesso risultato dall’esterno, con una telecamera e strumenti miniaturizzati; può essere idealmente divisa in laparoscopia, endoscopia e chirurgia robotica.

Tecniche a confronto

La laparoscopica, si avvale di una telecamera a fibre ottiche dotata di un sistema di illuminazione che trasmette le immagini a un monitor e strumenti utilizzati direttamente dal chirurgo, i quali attraversano la parete addominale con fori di qualche centimetro. La visione è in 2D. I tempi sono simili a quelli della chirurgia tradizionale, può richiedere un’anestesia generale, ma il recupero è più rapido, il rischio di complicanze ridotto oltre al minor impatto estetico e psicologico.

L’endoscopia (diagnostica o operativa) avviene mediante uno strumento ottico, attraverso orifizi naturali del corpo umano; il decorso è generalmente in day surgery. La sua fortuna è legata alle nuove conoscenze di anatomia patologica che permettono di rimuovere tumori (in stadio iniziale) in sicurezza e radicalmente, e alla miniaturizzazione dello strumentario che permette interventi impensabili fino a pochi anni fa.

Con la robotica, il chirurgo esegue dei movimenti da una consolle lontana dal paziente. Il robot a cui viene fissato lo strumentario chirurgico tramite bracci esterni, è al tavolo operatorio e riproduce i gesti del chirurgo. È la tecnica più simile alla tradizionale: con visione del campo operatorio in 3D e il robot che garantisce libertà di movimento dei bracci a 360 gradi.

Rispetto alla chirurgia tradizionale, la MIS aumenta la visione (amplificando l’ingrandimento) e riduce il trauma (dolore). Gran parte delle malattie del distretto addominale possono essere eseguite con l’impiego della MIS (patologie benigne o maligne sia in acuto che in urgenza) quindi come qualsiasi intervento chirurgico, la scelta della tecnica da utilizzare è legata ad un’attenta valutazione tra i rischi dovuti all’anestesia generale e le condizioni generali del paziente; per questo la discussione deve essere sempre collegiale con l’anestesista e le altre figure professionali e comunque condivisa con il paziente.

L’obiettivo finale resta sempre la cura dei cittadini.

Chirurgia Generale a Como

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