La scoliosi è una patologia della colonna vertebrale che comporta una deviazione della stessa dalla linea mediana del corpo associata a rotazione delle vertebre stesse; ne consegue che essa è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale. Non si tratta solo di un problema estetico; se trascurata, può evolvere e comportare alterazione, oltre alla funzionalità della colonna, anche alla funzione cardiocircolatoria
Cause e tipologie di scoliosi
La scoliosi può essere classificata in:
- Idiopatica: rappresenta circa l’80% dei casi, soprattutto nell’adolescenza.
- Congenita: causata da malformazioni già presenti dalla nascita.
- Neuromuscolare: associata a patologie come la distrofia muscolare o la paralisi cerebrale.
- Degenerativa: colpisce tipicamente gli adulti, spesso a causa dell’usura dei dischi intervertebrali.
Quando intervenire: il ruolo della diagnosi precoce
Una diagnosi tempestiva è essenziale per rallentare o arrestare la progressione della scoliosi. Gli specialisti utilizzano tecniche diagnostiche semplici e rapide come radiografie della colonna in toto sotto carico per un primo approccio, per poi richiedere esami di secondo livello come risonanza magnetica e tomografia computerizzata in caso di necesstità.
Gli screening scolastici rappresentano uno strumento efficace per identificare precocemente i casi di scoliosi nei bambini, o sospetti tali. Un semplice test, come l’esame di Adam, può essere un primo passo per individuare una possibile deformità (flessione anteriore del paziente ad arti inferiori estesi, l’esaminatore si pone dietro il paziente alla ricerca di eventuali asimmetrie).
Terapie conservative: busti e riabilitazione
Il trattamento conservativo è indicato per le scoliosi con curve inferiori a 25-30 gradi di Cobb (indice facilmente ricavabile dalle semplici radiografie della colonna in toto sotto carico).
- Busto ortopedico: strumenti come il corsetto Chêneau o lo Sforzesco aiutano a stabilizzare, contenere e parzialmente correggere la colonna durante la crescita.
- Fisioterapia mirata: programmi specifici, come il metodo Schroth, rafforzano i muscoli e migliorano la postura.
- Approcci innovativi: si stanno affermando terapie per un approccio più individuale sul singolo paziente, come la ginnastica posturale assistita da dispositivi tecnologici.
La chirurgia: quando e come intervenire
Nei casi più gravi, in cui la scoliosi supera i 45-50 gradi di Cobb o compromette la qualità della vita oppure risulta in rapida progressione, l’intervento chirurgico diventa necessario. Le tecniche più utilizzate includono:
- Fusione spinale: unisce le vertebre mediante impianto di strumentazione metallica per correggere la curva.
- Sistemi di correzione magnetici: particolarmente indicati per i pazienti pediatrici, consiste nell’impianto di barre ad allungamento magnetico che consentono di allungare progressivamente le barre stesse senza interventi ripetuti (spesso utilizzate come intervento a ponte fino all’intervento definitivo).
La prevenzione e il ruolo dello specialista
Anche se non sempre è possibile prevenire la scoliosi, è fondamentale monitorare la crescita dei bambini e adottare abitudini posturali corrette. Affidarsi a uno specialista permette di ricevere una diagnosi accurata e un trattamento personalizzato.
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