L’intervento chirurgico per i tumori del colon e del retto consiste nell’asportazione del tratto di colon o di retto interessato. L’intervento prevede anche la linfoadenectomia, ovvero l’asportazione di tutti i linfonodi del distretto coinvolto. Grazie al Prof. Mauro Toppino, specializzato in Chirurgia Generale, abbiamo la possibilità di approfondire i diversi interventi per i tumori del colon e del retto
In quali casi è necessario l’intervento?
Questi tipi di interventi sono principalmente tesi ad una radicalità oncologica, con resezione estesa, con ampio margine di sicurezza. Tuttavia, anche in caso di stadi avanzati di malattia o di metastasi in altri organi, può essere considerato egualmente un intervento di resezione del colon-retto ad esempio per prevenzione complicanze o possibilità di effettuazione di altre terapie antitumorali o trattamento metastasi.
Come avviene l’intervento?
Il tipo di intervento varia a seconda del tratto interessato e della ricongiunzione fra i due segmenti intestinali restanti.
- Per i tumori che colpiscono cieco e colon ascendente è prevista la cosiddetta emicolectomia destra, ovvero la rimozione di tutta la parte destra del colon, con anastomosi (ricongiunzione) tra piccolo intestino e colon trasverso;
- Per i tumori del colon trasverso, invece, viene effettuata una resezione dell’intero traverso, con anastomosi fra i due tratti di colon restanti;
- Per trattare i tumori del colon discendente, sigma e retto superiore si effettua la cosiddetta emicolectomia sinistra, ovvero la rimozione di tali tratti con anastomosi tra colon trasverso e retto;
- L’intervento per i tumori del retto, infine, consiste in un’asportazione può essere estesa sin quasi all’ano. In tali casi, per ragioni di vascolarizzazione e di maggior rischio di cedimenti della sutura nel postoperatorio, viene spesso effettuata una colostomia, cioè la creazione di un ano artificiale a livello addominale per deviare le feci: il disagio per il paziente è in tali casi solo temporaneo (1-2 mesi), essendo prevista, a completamento della cicatrizzazione, l’eliminazione della colostomia, con ripristino della canalizzazione naturale.
Quando sono necessarie colostomia, laparoscopia e resezione endoscopica?
Una colostomia permanente è necessaria solo per tumori del retto/ano infiltranti estesamente i tessuti circostanti.
La laparoscopia mini-invasiva è il gold standard attuale per i tumori del colon-retto, assicurando gli stessi risultati della chirurgia tradizionale con minor trauma per il paziente e più precoce ripresa (e con minime cicatrici).
Per alcune lesioni superficiali sono indicate tecniche di resezione endoscopica, con discomfort minimo per il paziente. In alcuni centri, per lesioni non avanzate del retto può essere applicata la cosiddetta TEM (Transanal Endoscopic Microsurgery), ovvero resezione transanale a tutto spessore del tratto di parete rettale e relativa sutura.
Come avviene la preparazione per affrontare l’intervento e la conseguente degenza?
Il paziente viene generalmente ricoverato il giorno dell’intervento. La preparazione intestinale, a parte i casi di tecniche endoscopiche, è minima e prevede generalmente solo alcuni giorni di dieta senza scorie e, a volte, un clistere finale.
La degenza in ospedale è di pochi giorni e la ripresa dopo l’intervento è rapida (pochi giorni), specialmente per gli interventi eseguiti in laparoscopia, senza particolari indicazioni dietetiche. Gli interventi laparotomici tradizionali sono ormai limitati a casi di complicanze acute o lesioni molto estese o anatomia del paziente non favorevole.