La chirurgia robotica urologica rappresenta oggi uno degli sviluppi più avanzati della chirurgia mininvasiva. Utilizzata soprattutto per trattare patologie oncologiche e benigne dell’apparato urinario e genitale maschile e femminile, consente di ottenere risultati clinici eccellenti riducendo l’impatto sull’organismo del paziente.
Cos'è la chirurgia robotica in urologia
Si tratta di una tecnica chirurgica che impiega un robot chirurgico controllato dal medico tramite una consolle. Il sistema più diffuso è il robot Da Vinci, composto da bracci meccanici articolati che eseguono movimenti con una precisione millimetrica, guidati in tempo reale dal chirurgo.
A differenza della chirurgia tradizionale “a cielo aperto”, la chirurgia robotica è mininvasiva e prevede piccole incisioni, attraverso cui vengono inseriti gli strumenti e una telecamera ad alta definizione in 3D.
Patologie trattate
La chirurgia robotica è oggi una pratica consolidata in urologia oncologica e funzionale. Le indicazioni principali includono:
- Tumore della prostata (prostatectomia robotica radicale)
- Tumore del rene (nefrectomia parziale o totale), o dell’uretere (nefroureterectomia)
- Tumore della vescica (cistectomia robotica)
- Stenosi del giunto pielo-ureterale
Vantaggi per il paziente
I benefici della chirurgia robotica rispetto a quella tradizionale sono numerosi e ben documentati:
- Minor perdita di sangue durante l’intervento
- Riduzione del dolore post-operatorio
- Minore rischio di infezioni
- Tempi di degenza e di convalescenza più brevi
- Recupero funzionale più rapido
- Maggiore precisione nel risparmio delle strutture neurovascolari e negli atti ricostruttivi degli interventi
Questi aspetti sono particolarmente rilevanti, ad esempio, nella chirurgia della prostata, dove la preservazione della continenza urinaria e della funzione sessuale è una priorità.
Chi può sottoporsi a questo tipo di intervento
Non tutti i pazienti sono candidati ideali per la chirurgia robotica. La valutazione deve essere eseguita da un urologo specializzato in chirurgia robotica, che considera la patologia, lo stato di salute generale, l’anatomia del paziente e le eventuali controindicazioni.
Conclusioni
La chirurgia robotica ha trasformato la pratica urologica in molti centri italiani, consentendo interventi sempre più precisi e meno invasivi. È fondamentale che il paziente sia informato correttamente e si affidi a centri altamente specializzati, dove è presente un team multidisciplinare con esperienza consolidata in queste tecniche.