Chirurgia uretrale: tecniche moderne e approccio personalizzato

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Pubblicato il: 09/06/2025 Editato da: Giada Bertini il 09/06/2025

La chirurgia uretrale è una branca specialistica dell’urologia che si occupa della correzione delle patologie ostruttive dell’uretra, come la stenosi uretrale. In Italia, il numero di pazienti che affrontano questo tipo di problematica è in crescita, complice l’invecchiamento della popolazione, la maggiore incidenza di patologie urologiche e le complicanze post-cateterismo o chirurgia prostatica.

Cos’è la stenosi uretrale?

La stenosi uretrale consiste in un restringimento anomalo dell’uretra che compromette il normale flusso urinario. Può interessare l’uretra anteriore o posteriore, con sintomi che vanno da un flusso debole alla ritenzione urinaria completa. Le cause possono includere traumi, infezioni, precedenti interventi chirurgici o manipolazioni uretrali, come i cateterismi.

Quando è indicata la chirurgia?

La chirurgia viene generalmente proposta quando i trattamenti meno invasivi, come la dilatazione uretrale o l’incisione endoscopica, risultano inefficaci o producono solo benefici temporanei. I pazienti che presentano recidive o stenosi complesse trovano maggiore beneficio in un approccio chirurgico definitivo.

Tecniche chirurgiche: focus sulla ricostruzione

Tra le tecniche chirurgiche disponibili, l’uretroplastica rappresenta la procedura ricostruttiva più efficace a lungo termine. A seconda della localizzazione e della lunghezza della stenosi, si possono utilizzare diversi approcci:

  • Uretroplastica anastomotica: consiste nella rimozione del tratto stenotico e nella riconnessione diretta dei segmenti uretrali sani. È indicata per stenosi corte, generalmente sotto i 2 cm.
  • Uretroplastica con innesto: utilizzata per stenosi più lunghe. In questo caso si può utilizzare un innesto di mucosa orale (prelevato dalla guancia) per ricostruire l’uretra. Questo tipo di intervento ha mostrato ottimi risultati in termini di pervietà uretrale nel lungo periodo.
  • Tecniche miste o staged: in casi complessi, soprattutto se ci sono precedenti chirurgici falliti, si può optare per interventi in due tempi.

Il ruolo dell’endoscopia e del follow-up

L’endoscopia urologica ha un ruolo essenziale sia in fase diagnostica che nel follow-up. Attraverso una uretrocistoscopia, è possibile valutare l’estensione della stenosi e monitorare l’evoluzione post-intervento. Inoltre, è fondamentale un’attenta valutazione urodinamica pre-operatoria per definire correttamente l’indicazione chirurgica.

Personalizzazione del trattamento

Non esiste un’unica tecnica valida per tutti. La personalizzazione del trattamento è essenziale e deve tener conto di fattori come l’età del paziente, lo stato generale di salute, la posizione e la lunghezza della stenosi, oltre alla presenza di eventuali precedenti interventi.

Conclusioni

La chirurgia uretrale rappresenta una soluzione efficace per i pazienti affetti da stenosi uretrale recidivante o complessa. Grazie all’evoluzione delle tecniche ricostruttive e a un approccio centrato sul paziente, è possibile ottenere risultati duraturi e migliorare significativamente la qualità della vita.

Urologia

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