Colecisti e formazione dei calcoli!

Colecisti e formazione dei calcoli!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 17/05/2021

Il Dott. Massimo Chiaretti, esperto in Chirurgia Generale e in Chirurgia Laparoscopica a Roma, ci parla dei disturbi che interessano la colecisti e dei fattori di rischio che possono influenzare l’insorgenza dei calcoli

Che cos’è la bile?

La bile è una soluzione verdastra oleosa e viscosa, costituita da colesterolo, acidi biliari (che rendono ilMedico e paziente colesterolo e tutti i grassi idrosolubili), acqua, pigmenti e lecitine. La bile emulsiona il chimo. Il chimo è un piccolo bolo alimentare costituito da materiale alimentare ingerito dopo masticazione e mescolato, dalla tramoggia gastrica, con il succo gastrico. La bile, emulsionando i grassi e le vitamine liposolubili in soluzione acquosa, ne fa aumentare la superficie esposta all’azione digestiva degli enzimi pancreatici. Gli enzimi prodotti dal pancreas scompongono le macromolecole complesse in molecole semplici che saranno completamente digerite nei costituenti elementari e assorbite nel digiuno e nell’ileo.

Che cos’è la colecisti?

La colecisti è un serbatoio dal volume di circa 60 ml, in cui parte della bile, continuamente secreta dal fegato goccia a goccia, è immagazzinata e concentrata tra un pasto e l'altro e immessa nel duodeno sotto opportuna stimolazione. Particolari cellule specializzate nella superficie della mucosa duodenale espongono speciali recettori superficiali che quando sono stimolati dalla presenza di alimenti contenenti qualunque tipo di grassi, rilasciano nel circolo venoso un entero-ormone chiamato Colecisto-chinina-pancreo-zimina (CKPZ).

 Lo sfintere di Oddi, chiuso tonicamente durante la fase di digiuno alimentare, separa fisicamente il duodeno dal dotto biliare comune o coledoco (la via biliare che porta la bile dal fegato nel duodeno, attraversando la testa del pancreas). Il coledoco si raccorda, all’interno della testa del pancreas, con il dotto pancreatico principale chiamato dotto di Wirsung. Il pancreas può avere un secondo dotto (dotto di Santorini) che drena la parte cefalica della ghiandola che durante la vita fetale si fonde insieme con quella ventrale a formare una unica ghiandola.

Qual è la funzione dell’ormone CKPZ?

La CKPZ determina simultaneamente la chiusura del piloro, la contrazione della colecisti, l’iniezione della bile nel dotto biliare comune (o coledoco o VBP) con l’attivazione del pancreas che inietta nel dotto di Wirsung il succo pancreatico, l’apertura dello sfintere di Oddi che lascia defluire la bile, e il succo pancreatico in duodeno.

Quali sono i disturbi che riguardano la colecisti?

Uno dei disturbi che possono interessare la colecisti (sinonimo è cistifellea) è la formazione, al suo interno, di concrezioni solide, i calcoli, di dimensioni che variano dal millimetro a molti centimetri. I calcoli possono superficie liscia e arrotondata, possono essere ruvidi, possono avere volume tria geometrica, avere consistenza da pastosa a solida, colorito dal giallo (quelli di colesterolo) al nero (quelli in bilirubina), possono galleggiare in acqua (quelli di colesterolo), oppure affondare come un sasso (quelli in bilirubinato di calcio).

I cristalli di colesterolo costituiscono il nucleo iniziale di condensazione del calcolo che per successive apposizioni concentriche di altri precipitati di colesterolo, pigmenti biliari e sali di calcio danno luogo alla formazione ed all'accrescimento del calcolo stesso. La precipitazione dei cristalli di colesterolo avviene o per aumentata concentrazione biliare del colesterolo o dei pigmenti, oppure per la diminuzione del riassorbimento o produzione di acidi biliari, fosfolipidi oppure, per riduzione dell’assunzione di acqua (il solvente). Tutti questi componenti contribuiscono a mantenere il colesterolo in soluzione.

Aumento del volume dei calcoli

Una volta formatosi, il calcolo cresce, più o meno velocemente, in base alle scelte alimentari del paziente. Calcoli di dimensioni maggiori del calibro del dotto cistico (posto tra colecisti e coledoco) restano intrappolati nella colecisti (o cistifellea).

I calcoli più piccoli, invece, a seguito di stimolazione alimentare (causata specificatamente dai lipidi, per essere chiarissimi: l’innocente olio d’oliva extravergine nella minestrina o sull’insalata) migrano nella VBP.

Se i calcoli più piccoli si incastrano nel coledoco causano ittero e colica epatica. Se invece ostruiscono lo sbocco in duodeno (d), determinando il reflusso biliare nel dotto pancreatico di Wirsung provocando l’attivazione degli enzimi lipolitici e proteolitici all’interno dello stesso pancreas che li ha prodotti, determinando l’auto digestione della ghiandola, dolore terebrante, infiammazione acuta (pancreatite acuta che può diventare una malattia grave).

Quali sono i fattori di rischio che possono influenzare l’insorgenza della calcolosi?

Nell'insorgenza della calcolosi possono entrare in gioco numerosi altri fattori come la predisposizione genetica, il diabete, l'assunzione di alcuni farmaci a base di estrogeni (terapia sostitutiva inAlimentazione menopausa e terapia anticoncezionale orale) perché possono aumentare la concentrazione di colesterolo nella colecisti e ne riducono la contrattilità.

È evidente che alcune abitudini alimentari e particolari stili di vita ricoprano un ruolo importante nell'eziopatogenesi di alcune malattie. La dieta, la sedentarietà, il sovrappeso-obesità, la recente gravidanza, storia di pregresse coliche biliari, l’età intermedia ed anziana (l'età media di insorgenza della colecistite calcolotica, che vedremo di seguito, si aggira intorno ai 60 anni), l’eccessiva assunzione di carboidrati semplici (predispone all'obesità, incrementa la sintesi di colesterolo come conseguenza dell'aumentata stimolazione insulinica), l’eccessiva assunzione di grassi saturi (di origine animale e grassi idrogenati che determina la sovrasaturazione del colesterolo nella bile, insieme allo scarso apporto di acqua), causano la precipitazione dei cristalli di colesterolo, inizializzando la formazione dei calcoli biliari. Le fibre vegetali e un adeguato apporto idrico sono, invece, fattori protettivi contro la calcolosi perché ostacolano l'assorbimento enterico del colesterolo alimentare e biliare. La scarsa assunzione fibre vegetali e acqua determinano stipsi, emorroidi, irritazione e ragade anale oltre ad influenzare la sovrasaturazione del colesterolo. Il preventivo apporto di lecitina di soia (ricca di fosfolipidi), insieme ad una dieta oculata, potrebbero favorire la solubilizzazione del colesterolo, prevenendo la cristallizzazione.

Chirurgia Generale a Roma