Come la microchirurgia sta cambiando la rivascolarizzazione cerebrale

Pubblicato il: 03/12/2024 Editato da: Vittoria Marcucci il 10/02/2025

La rivascolarizzazione cerebrale è un intervento chirurgico fondamentale per ripristinare il flusso sanguigno al cervello in pazienti con patologie vascolari, come nell'ictus, la stenosi delle arterie cerebrali o il trattamento di aneurismi cerebrali complessi. Le tecniche microchirurgiche, grazie all'evoluzione delle tecnologie e all'esperienza dei neurochirurghi, hanno reso questi interventi sempre più precisi ed efficaci. Le principali innovazioni in questo campo riguardano le tecniche moderne utilizzate per migliorare la circolazione cerebrale e, di conseguenza, la qualità della vita dei pazienti.

Cos'è la rivascolarizzazione cerebrale?

La rivascolarizzazione cerebrale è un procedimento chirurgico che mira a ripristinare l'afflusso di sangue alle aree cerebrali che ne sono prive a causa di malformazioni o occlusioni vascolari. Queste occlusioni possono derivare da diverse condizioni, tra cui l’ischemia cerebrale progressiva, la malattia di Moya Moya, o essere secondarie alla presenza di aneurismi o lesioni vascolari traumatiche. Il trattamento chirurgico è essenziale per prevenire danni cerebrali irreversibili e ridurre il rischio di ictus.

By-pass cerebrale

Questa procedura implica il collegamento di un'arteria sana (di solito prelevata dal sottocute della convessità cranica o da una zona periferica del corpo, come il braccio o la gamba) a una zona cerebrale che soffre di scarsa affluenza sanguigna.


Concettualmente, l'intervento di bypass cerebrale mira ad aumentare o sostituire completamente il flusso sanguigno al cervello fornito da un'arteria cerebrale. Queste procedure possono essere mirate ad un incremento del flusso cerebrale o a una sostituzione del flusso cerebrale.


L'intervento chirurgico per l'aumento del flusso è un'opzione terapeutica per i pazienti con ischemia cerebrale cronica nei pazienti con malattia aterosclerotica cerebrale o nei pazienti con malattia di Moya Moya con l'obiettivo di prevenirel'ischemia cerebrale e di ridurre il rischio di risanguinamento nei pazienti con malattia emorragica di Moyamoya.


L’innesto di un bypass per la sostituzione del flusso è invece necessario nei casi in cui lesioni vascolari complesse (ad es. aneurismi giganti fusiformi o dolicoectasici) o tumori della base cranica richiedono il sacrificio del vaso prossimale per consentire l'esclusione della lesione vascolare dalla circolazione o la resezione completa del tumore.

Indicazioni

L'ischemia cerebrale cronica causata dalla stenosi progressiva delle arterie cerebrali è responsabile di circa il 10% di tutti gli ictus ischemici. Nei pazienti con capacità di riserva cerebrovascolare (CVRC) significativamente ridotta, il rischio individuale di ictus a 2 anni varia tra il 20 e il 30%. La causa più comune di ictus emodinamico è la malattia cerebrovascolare arteriosclerotica accanto alla malattia di Moyamoya (MMD) con stenosi idiopatica progressiva della vascolarizzazione cerebrale prossimale.


L'innesto di bypass per la sostituzione del flusso ha l'obiettivo di prevenire l'ictus ischemico acuto a seguito di occlusione del vaso prossimale rimane il trattamento di scelta per il trattamento di aneurismi complessi (ad es. dolicoectasici, giganti (> 2,5 cm), parzialmentetrombizzati o calcificati,aneurismi fusiformi) che non sono candidabili al clipping diretto/ricostruzione con clip o al trattamento endovascolare o nei casi di resezione dei tumori della base cranica che richiedono il sacrificio del vaso prossimale .

Vantaggi delle tecniche microchirurgiche

Le tecniche microchirurgiche, grazie all’utilizzo di strumenti avanzati e a un approccio mininvasivo, offrono numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale. Tra questi:

  • Riduzione del rischio di infezioni: grazie alle piccole incisioni e all'approccio mirato, il rischio di infezioni post-operatorie è oggi significativamente ridotto.
  • Tempi di recupero rapidi: i pazienti trattati con tecniche microchirurgiche generalmente recuperano più velocemente e possono tornare alle loro normali attività in tempi più brevi.
  • Minore perdita di sangue: gli interventi microchirurgici comportano una perdita di sangue minima, riducendo il rischio di complicanze emorragiche.
  • Migliore precisione: l'uso di tecnologie come il microscopio operatorio e le tecniche di navigazione assistita associate alle moderne tecniche di imaging consente una maggiore precisione nell'esecuzione dell'intervento.

Quando è indicato un intervento di rivascolarizzazione cerebrale?

Un intervento di rivascolarizzazione cerebrale è generalmente indicato in pazienti con:

  • Ictus ischemico: quando una parte del cervello non riceve sangue a causa di un'ostruzione arteriosa.
  • Malattia di Moyamoya: patologia legata all'angiogenesi, causata da una stenosi progressiva delle arterie cerebrali della base cranica (arteria cerebrale media e anteriore) con conseguente alterazione della vascolarizzazione cerebrale
  • Aneurismi complessi non trattabili per via endovascolare: dilatazioni patologiche di una arteria che possono causare rotture e danni cerebrali.


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Le tecniche microchirurgiche per la rivascolarizzazione cerebrale hanno migliorato significativamente gli esiti degli interventi vascolari, riducendo i rischi e i tempi di recupero per i pazienti. La continua innovazione in questo campo promette di rendere gli interventi ancora più sicuri ed efficaci. Se soffri di patologie vascolari cerebrali, è fondamentale consultare un neurochirurgo esperto che possa valutare la migliore opzione terapeutica in base alla tua situazione specifica.

Neurochirurgia a Cesena

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