Come si studia il microbiota vaginale

Pubblicato il: 19/09/2023 Editato da: Veronica Renzi il 19/09/2023

L'equilibrio e la composizione del microbiota vaginale sono elementi fondamentali per la salute ginecologica di ogni donna. Il Dott. Lorenzo Agoni, esperto in Ginecologia a Brescia, ci offre in questo articolo una breve guida allo studio della sua composizione

Cos’è il microbiota vaginale?

Per “microbiota vaginale” si intende l’insieme dei microrganismi che si possono ritrovare a livello vaginale. Un microbiota vaginale in salute è costituito quasi esclusivamente da batteri chiamati “lattobacilli”. A livello vaginale di solito si trova una sola specie lattobacillare fra le seguenti quattro: Lactobacillus crispatus, Lactobacillus gasseri, Lactobacillus iners, Lactobacillus jensenii. Questi lattobacilli sono differenti fra loro e possiedono proprietà di difesa specie-specifiche. Di fatto, L. crispatus sembra essere il lattobacillo correlato alle migliori condizioni di salute ed eubiosi.

Cosa succede quando è alterato?

La situazione in cui il microbiota vaginale è in salute e ben bilanciato si definisce “eubiosi”. Quando invece l’equilibrio è sbilanciato si parla di “disbiosi”. Nella disbiosi si possono ritrovare batteri diversi dai lattobacilli sopracitati, a volte anche in maniera prevalente. La disbiosi è una condizione di rischio verso svariate affezioni genitali comprese le infezioni vaginali e sessualmente trasmissibili. La disbiosi può essere asintomatica o essere associata a sintomi quali fastidi genitali, bruciore, prurito o perdite vaginali, anche maleodoranti.

Come si studia il microbiota vaginale?

Lo studio del microbiota vaginale implica saper riconoscere le varie specie batteriche presenti a livello vaginale. Questo può essere effettuato attraverso i classici tamponi vaginali, l’esame microscopico a fresco o tamponi specifici per lo studio del microbiota vaginale.

Tamponi vaginali?

Si tratta del più classico degli esami. Questa tecnica permette di valutare la presenza di batteri ed altri microrganismi nel secreto vaginale. Purtroppo, non consente di differenziare fra le varie specie lattobacillari e di identificare tutte le specie batteriche, dato che molte di queste non sono coltivabili in laboratorio. Inoltre, il tempo di coltura e refertazione è di svariati giorni.

Esame microscopico a fresco?

Questa tecnica permette di ottenere in tempo reale, durante la visita, un’idea piuttosto precisa della situazione vaginale, soprattutto la presenza e la quantità di lattobacilli. Permette inoltre di identificare eventuali protozoi e miceti. Non è possibile, però, differenziare la maggior parte delle varie specie batteriche.

Tampone per microbiota?

Si tratta sicuramente dell’esame più accurato per lo studio del microbiota vaginale. Permette, infatti, di identificare e quantificare tutte le specie batteriche presenti e differenziare le varie specie lattobacillari. A seconda della tecnica utilizzata è possibile o meno rilevare anche funghi e protozoi. Purtroppo, è un esame gravato da un costo ancora piuttosto elevato e da tempi di refertazione piuttosto lunghi.

Quale esame scegliere?

La scelta dell’esame dipende dalla storia clinica e dai sintomi. Spesso è sufficiente un esame microscopico a fresco per orientare le scelte terapeutiche. Nei casi più difficili, l’utilizzo dei tamponi risulta spesso di importante supporto per una migliore definizione del caso clinico.

Ginecologia e Ostetricia a Brescia

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