Deformità vertebrali: a cosa serve il Test di Adams?
Il Dott. Giovanni Martucci, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Bari, ci spiega in cosa consiste il Test di Adams, una manovra eseguibile anche in casa per identificare eventuali alterazioni della colonna vertebrale
Deformità vertebrali nei bambini: come identificarle?
La scoperta precoce di deformità vertebrali nei bambini e negli adolescenti, con particolare riferimento alle scoliosi, è un argomento di grande attualità. In questo periodo di pandemia, per paura del contagio, nessuno ha più frequentato gli ambulatori specialistici, quelli dei Pediatri e dei Medici di Medicina Generale, per cui le scoliosi evolutive hanno continuato a peggiorare con danni irreversibili. Si rende quindi indispensabile che si renda nota una semplice manovra alla portata di tutti i genitori, sufficiente a scoprire sul nascere la presenza di una scoliosi, il cosiddetto test di Adams.
In cosa consiste il Test di Adams?
Si fa piegare il proprio figlio in avanti e si cercano eventuali sporgenze a livello dorsale (gibbi) o a livello lombare (salienze). L’osservazione si può fare anche con il bambino seduto su un tavolo di casa (foto 1). La foto 2 mostra 3 fratelli, quello a sinistra con un gibbo importante a causa di una severa scoliosi, trattata poi chirurgicamente, quello al centro con un gibbo medio, trattato con busti, il terzo a destra senza nessuna deformità, le cui asimmetrie configurano un semplice atteggiamento scoliotico.
Perché non bisogna sottovalutare la scoliosi?
È importante sapere che l’80% delle scoliosi compare e tende ad aggravarsi nell’età adolescenziale, l’altro 20% può comparire durante l’infanzia, per cui è buona norma sottoporre i propri figli al controllo pediatrico una volta all’anno fino all’età di 10 anni, una volta ogni 6 mesi dopo i 10 anni, con lo scopo di individuare precocemente le scoliosi per affidarle agli specialisti prima che aggravino i danni alla colonna.