Degenerazione Maculare Senile: come riconoscerla e curarla

Degenerazione Maculare Senile: come riconoscerla e curarla

Editato da: Marta Buonomano il 11/05/2023

Il Dott. Francesco Calabrò esperto in Oculistica a Napoli, ci spiega come riconoscere e curare la Degenerazione Maculare Senile, una patologia che colpisce soprattutto gli over 60

Che cos’è la degenerazione maculare senile?

tre uomini anzianiLa maculopatia senile, o degenerazione maculare senile (DMS), rappresenta una delle maggiori cause di cecità legale nei soggetti con oltre 55 anni di età. La sua diffusione è direttamente proporzionale all’età e l’aumentata durata della vita media ha portato ad un notevole incremento delle persone affette da questa condizione. Secondo i dati ricavati da recenti studi epidemiologici, si stima infatti che oltre il 36% dei pazienti over 65 manifesti questa patologia.

Come si manifesta?

La maculopatia senile si presenta improvvisamente, quando già è compromessa gran parte della macula, e continua a progredire in maniera più o meno rapida fino a danneggiare irreversibilmente gran parte della funzionalità visiva, portando talvolta a cecità.

Da cosa può essere causata?

I fattori di rischio della degenerazione maculare senile sono:

  • Malattie cardiovascolari: ipertensione e disturbi cardiovascolari aumentano il rischio di sviluppare una DMS;
  • Fumo di sigaretta: nei fumatori il rischio di sviluppare una DMS è di 2.5 volte maggiore rispetto ai non fumatori;
  • Esposizione alla luce: l’epitelio pigmentato retinico viene lesionato dall’ossidazione lipidica indotta dalla luce (specie dalle radiazioni blu < 400 nm);
  • Condizioni oculari: ad esempio l’ipermetropia ed il colore chiaro dell’iride;
  • Fattori nutrizionali: la luce stimola la produzione di agenti ossidanti ed altri radicali tossici che possono danneggiare i fotorecettori e l’epitelio pigmento. Gli antiossidanti (es. Vitamina E o C) o le sostanze come lo Zinco ed il Selenio proteggono dal danno cellulare ed agiscono da “spazzini” nei confronti di questi radicali nocivi;
  • Fattori corioretinici: danno progressivo a livello della membrana di Bruch in parte causato da alterazioni metaboliche dell’epitelio pigmentato.

DMS: una patologia sociale

La DMS è una malattia sociale in quanto la perdita irreversibile della visione centrale porta ad una minore autosufficienza o addirittura una totale inabilità, oltre al maggior isolamento di un’ampia fascia della nostra popolazione con ovvie conseguenze sociali. Per questo motivo è fondamentale ostacolare, impedire e/o prevenire la progressione della degenerazione maculare al fine di migliorare la qualità della vita della nostra popolazione.

Come viene classificata la degenerazione maculare?

coppia di anziani seduti su una panchinaLa maculopatia viene generalmente distinta dal punto di vista clinico in DMLE iniziale (o secca) ed evoluta, a sua volta distinta in essudativa (umida) o neovascolare ed atrofica.

Le DMLE in fase iniziale si manifestano con lesioni retiniche: le cosiddette drusen ed aree con pigmentazione alterata, in genere iperpigmentazione. Chi ne è affetto quasi sempre mantiene un buon livello di capacità visiva, tuttavia quanto più le lesioni retiniche iniziali sono numerose (in particolare le soft drusen e l’iperpigmentazione), tanto maggiore è il rischio di sviluppare una DMLE neovascolare.

La maculopatia di tipo neovascolare rappresenta la forma più grave di DMLE, in quanto determina una grave perdita della acuità visiva e porta alla formazione di uno scotoma centrale, secondario alla formazione di neovasi in prossimità o al centro della macula. Questi neovasi sanguigni (membrana neovascolare sottoretinica o MNVSR) hanno origine quasi esclusivamente nella coroide (neovascolarizzazione coroideale o choroidal neovascularization, CNV) e determinano nelle fasi più avanzate la formazione di una cicatrice fibrovascolare che distrugge la retina centrale.

Dal punto di vista clinico, i primi sintomi che compaiono in persone affette da DMLE neovascolare sono riduzione della acuità visiva centrale e visione distorta (metamorfopsia); mentre nelle fasi avanzate si riscontra una compromissione marcata della capacità visiva causata dalla comparsa di uno scotoma centrale che limita fortemente lo svolgimento delle attività quotidiane (guida dell’auto, lettura, riconoscimento dei volti, individuazione di piccoli oggetti, ecc.).

DMLE: come si formula la diagnosi?

La diagnosi si esegue mediante l’esame biomicroscopico del fondo oculare e lo studio di imaging della regione maculare.

La biomicroscopia del polo posteriore rappresenta la fase iniziale di valutazione della maculopatia, durante la quale l’oftalmologo osserva l’aspetto delle lesioni e ricava informazioni basilari per poter procedere con l’iter diagnostico. L’esame deve essere eseguito con una midriasi sufficiente per poter sfruttare la massima visione stereoscopica della regione maculare e si effettua con lente a contatto (tipo Goldmann) o biomicroscopica non a contatto (da 90 o 60 diottrie) alla lampada a fessura. Questo esame serve a mettere in evidenza tutte le lesioni cliniche della DMLE: drusen, alterazioni dell’epitelio pigmentato retinico, edema, emorragia, atrofia, essudati duri, distacco sieroso di EPR o neuro epitelio, cicatrice fibrosa, ecc.

L’imaging per la maculopatia si basa su tre esami: la fluorangiografia retinica (FAG), l’angiografia con il verde di indocianina (ICGA) e la Tomografia Ottica a luce Coerente (OCT).

Come viene trattata la maculopatia senile neovascolare?

Attualmente il principale trattamento per la degenerazione maculare senile neovascolare prevede l’iniezione intravitreale (ossia all’interno dell’occhio) di farmaci antiangiogenici anti-VEGF o corticosteroidi

Oculistica a Napoli