Diabete e futuro: quali sono i numeri?

Diabete e futuro: quali sono i numeri?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 03/03/2020

Il termine diabete mellito riguarda un gruppo di patologie metaboliche contrassegnate da una condizione di iperglicemia generata da disordini della secrezione o della sensibilità insulinica o di entrambe. Il Dott. Massimo Pepe, esperto in Cardiologia a Roma ci aiuta a capire meglio

Caratteristiche generali del diabete mellito tipo II

  • È la forma più comune di diabete;
  • Anomalo processo di secrezione insulinica parziale che nel tempo potrebbe peggiorare gradualmente portando ad diabete e zuccherouna condizione di insulino resistenza;
  • Generalmente si manifesta dopo i 40 anni, anche se potrebbe comparire a qualsiasi età, anche in quella pediatrica;
  • Non è autoimmune;
  • È una patologia clinica associata alla Sindrome Metabolica.

Il diabete mellito è raramente presente come singolo fattore di rischio cardiovascolare. Ciò, verosimilmente, è legato:

  • Alla elevata e crescente prevalenza dei comuni fattori di rischio cardiovascolare;
  • Alla presenza di aspetti patogenetici comuni ai diversi fattori di rischio cardiovascolare e al diabete mellito di tipo II.

La comparsa di un fattore di rischio cardiovascolare precede molto spesso la comparsa di altri: ciò dimostra che tutti condividono elementi etiopatogenetici comuni e così costruiscono nel tempo una costellazione di fattori di rischio.

Qual è il legame tra diabete e malattie cardiovascolari?

Il paziente con Diabete è considerato dal punto di vista del rischio cardiovascolare come il paziente con pregresso infarto miocardico (lo studio più conosciuto è quello di Haffner del 1998). Il legame fra diabete e malattie cardiovascolari è molto stretto ed ha implicazioni rilevanti sia in termini di prevenzione che di trattamento.

Molti dati epidemiologici sostengono questa relazione, mediata soprattutto dall’insulino-resistenza, causa insieme di lesione endoteliale e/o aterosclerotica e di diabete.

Cosa comporta una mancato intervento sull’insulino-resistenza?

L’insulino-resistenza è una delle cause fondamentali del diabete mellito di tipo 2. Senza un intervento efficace, l’insulino-resistenza porterà inevitabilmente a progressivi aumenti di glicemia ed in ultima analisi, ad un esaurimento della funzione pancreatica (con conseguente necessità di ricorrere alla somministrazione esogena di insulina).

Nelle fasi precoci della malattia, il pancreas tenta di compensare la condizione di insulino-resistenza mediante un aumentata produzione di insulina.

Poiché l’insulino-resistenza tende ad aumentare, il pancreas non è in grado alla lunga, di garantire un buon compenso (“si esaurisce funzionalmente”), con conseguenti insufficienti livelli di secrezione insulinica e, quindi, con una iperglicemia incontrollabile. Inoltre, l’iperglicemia cronica può associarsi a complicanze a lungo termine, disfunzione ed insufficienza di diversi organi, in particolare gli occhi, i reni, i nervi, il cuore ed i vasi sanguigni.

Il diabete mellito di tipo 2 è, quindi, il risultato di una condizione prima di insulino-resistenza e poi di un conseguente esaurimento funzionale del pancreas.

Quale potrebbe essere l’incidenza futura del diabete?

Secondo le statistiche, nel 2025, la patologia diabetica potrà interessare circa 300 milioni di soggetti a livello globale, un incremento del 122% a partire dal 1990.

Il prolungamento della vita media del paziente diabetico porta alla comparsa nel tempo di un maggior numero di complicanze tardive che aumentano i costi della malattia e diminuiscono la qualità di vita del paziente.

 

 

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