Disturbi alimentari? La causa potrebbe essere un disagio psichico

Pubblicato il: 25/11/2024 Editato da: Serena Silvia Ponso il 12/12/2024

I disturbi alimentari rappresentano una delle sfide più complesse per la psichiatria moderna e un grande problema di salute fisica e mentale soprattutto nelle fasce giovani della popolazione Queste patologie, che combinano aspetti comportamentali, psicologici e biologici, richiedono infatti un’attenzione specialistica per comprendere i meccanismi sottostanti e intervenire efficacemente. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Antonio Amatulli, Psichiatra a Vimercate.

Disturbi alimentari e psiche

I disturbi alimentari non sono semplicemente problemi legati al cibo, ma riflettono profondi conflitti psicologici, elementi di vulnerabilità genetica e aspetti profondamente relazionali e culturali. Tra le componenti psichiatriche più comuni troviamo:

  • Distorsione dell’immagine corporea: una percezione alterata di sé, che porta il paziente a vedere il proprio corpo in modo irrealistico;
  • Ansia e depressione: spesso coesistono con i disturbi alimentari, amplificando il disagio emotivo e complicando gli interventi necessari;
  • Tratti ossessivo-compulsivi: molto frequenti, consistono nel tentativo di controllo di sé e dei propri comportamenti, a suprema difesa dell’Io, si tratta di comportamenti obbligati e ripetitivi di controllo, tipicamente sul peso e sull’introito alimentare (quantità e tipo di cibi, calorie);
  • Difficoltà relazionali: il rapporto con il cibo può essere una forma di espressione di conflitti emotivi non risolti, difficoltà relazionali, insufficiente integrazione/maturazione della personalità.

Quali sono i principali disturbi alimentari che possono avere un’origine psichica?

I principali disturbi alimentari che possono avere un’origine psichica sono i seguenti:

  1. Anoressia mentale: associata a una forte paura di ingrassare e a un rifiuto del cibo, spesso drammatico e talvolta totale, è spesso legata a tratti di perfezionismo e controllo estremo, fino a condizioni che sono state avvicinate all’ascetismo.
  2. Bulimia nervosa: caratterizzata da cicli di abbuffate e comportamenti compensatori, è spesso accompagnata da un senso di colpa e vergogna che alimentano il disturbo.
  3. Disturbo da alimentazione incontrollata (BED): riflette una difficoltà nella regolazione emotiva, con episodi di abbuffate associati a emozioni come ansia o tristezza.

La diagnosi psichiatrica

Il ruolo dello psichiatra è fondamentale per inquadrare correttamente non solo il disturbo dell'alimentazione ma anche le componenti psicologiche, genetiche e comportamentali sottostanti. Una valutazione accurata include:

  • Un’analisi dettagliata della storia personale e familiare;
  • La valutazione di disturbi associati, come ansia, depressione o disturbo ossessivo-compulsivo;
  • Una anamnesi medica con parametri fisici anche specifici (tipicamente il BMI)
  • L’uso di strumenti diagnostici specifici, come interviste cliniche strutturate.

Il trattamento: un approccio integrato

La gestione e la cura dei disturbi alimentari si basano su un approccio multidisciplinare, che coinvolge psichiatra, internista, psicologo, nutrizionista, endocrinologo. Tali interventi multidimensionali e multiprofessionali si possono così riassumere

  • Psicoterapia individuale:
  1. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace per modificare i pensieri disfunzionali legati al cibo e all’immagine corporea.
  2. La terapia dialettico-comportamentale (DBT) può essere utile per migliorare la regolazione emotiva.
  3. La terapia psicodinamica, nei casi in cui la giovane paziente mostri buone capacità di introspezione, di mentalizzazione, di espressione verbale.
  • Farmacoterapia:
  1. Gli antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), possono essere utili soprattutto nei casi di bulimia o comorbidità con depressione.
  2. I farmaci ansiolitici possono essere indicati per ridurre l’ansia legata al cibo o all’immagine corporea.
  • Terapia familiare: importante, dal coinvolgimento all'educazione alla vera e propria terapia soprattutto negli adolescenti, per affrontare dinamiche relazionali che possono rendere il recupero molto complesso

Conclusione

I disturbi alimentari (oggi definiti come Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione) rappresentano una sfida complessa, numericamente drammatica e radicalmente coinvolgente, ma con un intervento psichiatrico e multimodale tempestivo e personalizzato è possibile migliorare significativamente la qualità della vita dei giovani pazienti.


Se si sospetta un disturbo alimentare, è fondamentale rivolgersi a uno psichiatra come il Dott. Antonio Amatulli per una valutazione approfondita e per avviare un percorso di cura adeguato.

Psichiatria a Vimercate

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