Diversi tipi di Tiroidite

Pubblicato il: 18/10/2022 Editato da: Martina Gorla il 18/10/2022

Vari quadri patologici/disordini clinici tiroidei a eziologia infiammatoria

Tiroidite infettiva (suppurativa)

Una tiroide infettiva, è dovuta a un’infiammazione acuta, suppurativa (ascesso, flemmone tiroideo) da causa più frequentemente batterica (Streptococco o Stafilococco), fungina o da Pneumociti (in individui immuno-compromessi).

L’infezione è per via ematogena o per contiguità e i sintomi principali si possono riassumere in:

  • Edema cervicale;
  • Importante dolore spontaneo e dolorabilità;
  • Febbre e relativo corredo sintomatologico.

Più rara, ma comunque possibile potrebbe essere una tireotossicosi di breve durata, spesso subclinica, che può essere anche mortale se non riconosciuta e trattata adeguatamente.

La terapia per questo tipo di tiroidite si basa su antibiotici o antifungini con ricovero ospedaliero.

Tiroidite subacuta - di De Quervain

Si tratta di un’infiammazione acuta o subacuta a localizzazione spesso focale, in genere virale con dolore spontaneo o palpazione nella regione tiroidea.

Spesso può essere migrante, con interessamento in tempi successivi di aree diverse dello stesso lobo, o di entrambi i lobi.

Come sintomo principale causa febbre, e molto frequente è l’ipertiroidismo di accompagnamento in genere di entità non grave.

Il decorso della malattia è misurabile in settimane o mesi, durante i quali il quadro clinico viene risolto, dominato o controllato dalla terapia cortisonica (che risulta fortemente efficace e dai FANS). L’ipertiroidismo non richiede l’uso di anti-tiroidei, ma tende a normalizzarsi con l’esaurimento della patologia, insieme ai sintomi e agli indici di flogosi.

Nel 20-30% dei casi può ripresentarsi a breve distanza di tempo.

È untile eseguire un’ecografia tiroidea che consente di seguire l’andamento migratori, mentre in fase acuta in genere non è necessario eseguire un agoaspirato.

Risolto l’episodio acuto a distanza di 3 mesi necessario rivalutare la funzionalità tiroidea e l’ecografia.

Tiroidite da radiazioni

Questo tipo di tiroidite avviene con episodio di infiammazione acuta dopo una terapia radio metabolica, cui può seguire flogosi cronica e reazione fibrosa con danno parenchimale permanente.

È obiettivamente poco frequente e di breve durata, ma può esserci un ipertiroidismo conseguente con poi viraggio verso un ipotiroidismo definitivo.

Tiroidite linfocitaria autoimmune - di Hashimoto

Questa è sicuramente la forma più frequente di tiroidite cronica (incidenza 0.3-1.5/1000 l’anno) ed è la causa principale di ipotiroidismo conclamato.

Si tratta di una forma di tiroidite autoimmune di cui l’età media alla diagnosi è 60 anni.

La patogenesi è autoimmune: si determina un’infiltrazione infiammatoria con attività citotossica anticorpo mediata, che determina una distruzione progressiva del parenchima tiroideo.

Nelle prime fasi, può essere presente un aumento di volume della ghiandola, successivamente, spesso si assiste a una riduzione marcata del volume ghiandolare (tiroidite atrofica).

Funzionalmente può esserci eutiroidismo con una successiva evoluzione verso l’ipotiroidismo, più frequentemente sub clinico.

Raramente si possono osservare fasi transitorie di iperfunzione, ed è molto rara la comparsa di orbito patia autoimmune tipica del morbo di Graves-Basedow.

La diagnosi viene effettuata con l’ecografia (tiroide diffusamente e disomogeneamente ipoecogeno, con aspetti pseudo (che possono essere confusi con veri noduli), e con il dosaggio degli auto-anticorpi tiroidei: anti-perossidasi (Ab anti-TPO) e anti-tireoglobulina (Ab anti-Tg).

Molto spesso non serve alcuna terapia, (sicuramente non deve essere utilizzata la terapia steroidea) ma solo seguire l’evoluzione nel tempo, con follow up anche annuale.

In caso di ipofunzione si intraprende la terapia sostitutiva.

Tiroidite silente (post-partum e sporadica)

È una forma subacuta di tiroidite linfocitaria autoimmune a comparsa sporadica o più spesso entro un anno dal parto (o da aborto). Le forme post-partum sono in realtà spesso riacutizzazioni di tiroiditi autoimmuni preesistenti, fino a quel momento decorse in modo subclinico oppure non riconosciute.

Ha spesso un classico andamento a tre fasi, che però non è sempre costante: tireotossicosi (1-6 mesi dopo il parto) della durata di 4-8 settimane, quindi 4-6 mesi di ipotiroidismo, seguiti da ritorno all’eutiroidismo nell’80% delle pazienti. Una tiroidite post-partum ha molte probabilità di ripresentarsi nella successiva gravidanza.

Tiroidite fibrosa - di Riedel

La tiroide di Riedel è una rara forma di tiroidite cronica in cui prevalgono i fenomeni di reazione fibrotica, che può coinvolgere trachea, esofago e paratiroidi con manifestazioni compressive.

Si pensa che sia la manifestazione locale di un processo di fibrosi sistemica.

Tiroiditi da farmaci

L’amiodarone (farmaco anti-aritmico) può causare una tiroidite acuta/subacuta distruttiva, che determina il rilascio dell’ormone tiroideo con iperfunzione, che è in genere transitoria e può ritornare spontaneamente all’eutiroidismo nella stragrande maggioranza dei casi.

Questa forma di tiroidite dev’essere distinta dall’ipertiroidismo persistente, dovuto all’effetto del rilascio prolungato di iodio (necessaria terapia con perclorato, metimazolo e B bloccanti).

Si tratta di una forma che necessita di diverso tempo per risolversi e in tutti i casi è necessario sospendere il farmaco.

In altri casi la tiroidite da amiodarone può associarsi con un ipotiroidismo:

  • Il litio può aggravare la reazione autoimmune di una tiroidite cronica linfocitaria, favorendo la comparsa di ipotiroidismo autoimmune;
  • Gli inibitori della tirosin-chinasi sono in grado di indurre tiroidite silente sporadica;
  • L’interferone (alfa e beta) e l’interleuchina-2 possono sviluppare una tiroidite autoimmune con evoluzione più spesso in ipotiroidismo (raramente un ipertiroidismo).
Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Verona

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