Diverticoli, Diverticolite e Diverticolosi: che ruolo ha la fibra?

Diverticoli, Diverticolite e Diverticolosi: che ruolo ha la fibra?

Editato da: Marta Buonomano il 13/04/2024

Il Dott. Roberto Fiaccavento, esperto in Gastroenterologia a Catania, ci spiega con chiarezza la differenza tra diverticoli, diverticolosi e diverticolite, evidenziando l’importanza di una dieta ricca di fibre nella prevenzione della malattia diverticolare

 

Cosa sono i diverticoli?

I diverticoli sono piccole sacche della parete del colon e dell’intestino crasso particolarmente frequenti nella parte sinistra del colon (sigma e discendente) ma che possono essere presenti, anche se più raramente, in tutto il tubo digerente e che si rigonfiano verso l’esterno attraverso punti deboli della muscolatura dello stesso.

 

Diverticolosi, malattia diverticolare e diverticolite: facciamo chiarezza!

La sola presenza dei diverticoli viene definita Diverticolosi e secondo le stime interessa circa il 10% della popolazione al di sopra dei 40 anni. Questa percentuale aumenta con l’avanzare dell’età: la diverticolosi è infatti presente in circa il 50% della popolazione con età superiore ai 60 anni. La presenza di diverticoli con dolori addominali sporadici o ricorrenti viene definita Malattia Diverticolare mentre l’infiammazione degli stessi è chiamata Diverticolite. Il 10-25% dei soggetti affetti da diverticolosi presentano sintomi di diverticolite.

 

Diverticoli: che ruolo ha la fibra?

La teoria più diffusa (ancora non confermata) afferma la malattia diverticolare possa essere provocata da una dieta povera di fibre. La diverticolosi è frequente in Australia, Inghilterra e Stati Uniti (paesi industrializzati), mentre è rara in Africa ed Asia, paesi che seguono una dieta ricca di fibre. La fibra viene ingerita con la frutta, la verdura e gli alimenti integrali che il corpo non è in grado di digerire completamente. Esistono due tipi di fibre:

  • Solubili, che si sciolgono in acqua formando una sostanza gelatinosa e morbida all’interno dell’intestino
  • Insolubili, la cui consistenza non varia durante il passaggio nell’intestino

Entrambi i tipi contribuiscono a prevenire la stipsi mediante feci morbide di facile espulsione.

 

Cosa provoca i diverticoli?

La stitichezza comporta notevoli sforzi nell’espellere le feci, questo sforzo può provocare un aumento della pressione nel lume del colon il quale, a sua volta, a seguito del cedimento della parete intestinale, determina i diverticoli. Lo stesso può avvenire nei pazienti affetti da colon irritabile dove a seguito degli spasmi intestinali si determina aumento di pressione nel lume intestinale. Non è ancora ben chiaro perché essi si infiammino, ma l’ipotesi più probabile è che siano provocati da feci che ristagnano o batteri nell’intestino. Si ipotizzano, comunque, alcuni fattori di rischio rappresentati da:

  • Sovrappeso e obesità
  • Stitichezza
  • Abuso di antinfiammatori
  • Familiarità
  • Fumo
  • Lassativi da contatto (soprattutto di tipo vegetale)

 

Diverticolosi, diverticolite e colon irritabile: quali sono i sintomi?

La diverticolosi nella maggior parte dei soggetti non manifesta sintomi, ma in alcuni casi è possibile riscontrare dolore, bruciore, crampi, gonfiore e costipazione nel basso addome. Questa sintomatologia è propria anche di altre patologie, ad esempio il colon irritabile, per questo motivo è difficile diagnosticare una diverticolosi. I soggetti che manifestano sintomi cronici dovrebbero chiedere consiglio al medico. Nel caso di diverticolite e quindi di infiammazione dei diverticoli, è frequente riscontrare dolore addominale, stipsi o diarrea, crampi, febbre e brividi, nausea e vomito. Il sintomo più frequente è il dolore addominale che generalmente si manifesta in maniera improvvisa e di lieve entità, per poi peggiorare col passare dei giorni. Altamente indicativa è la febbre e la presenza di emocromo con globuli bianchi elevati. Queste problematiche richiedono sempre un trattamento medico con antibiotici in prima istanza che quando insufficiente esita in trattamento chirurgico per impedire che progrediscano causando infezioni, ostruzioni nel colon, emorragie e perforazioni intestinali.

 

Complicanze dei diverticoli

Una rara complicanza dei diverticoli è il sanguinamento rettale, solitamente dato da un piccolo vaso all’interno del diverticolo che si indebolisce e scoppia. Il sanguinamento rettale si risolve spontaneamente senza necessità di trattamento, ma è comunque consigliato rivolgersi ad un medico. Una tecnica utilizzata per identificare l’origine del sanguinamento e bloccare l’emorragia nel caso in cui non si cicatrizzi da sola è la colonscopia. La diverticolite può determinare infezioni che, grazie ad un trattamento con antibiotici, scompaiono dopo qualche giorno. Se l’infezione peggiora, potrebbe originarsi un ascesso nella parete del colon, con conseguente gonfiore e necessità di drenaggio. In caso di ascessi nella cavità addominale con perforazioni e fuoriuscita di pus dal colon, si parla di peritonite: questa situazione necessità di chirurgia immediata per ripulire la cavità ed eliminare l’area danneggiata del colon. Se non viene trattata, la peritonite può essere fatale.

 

Diagnosi della malattia diverticolare

Durante la diagnosi della malattia diverticolare, lo specialista deve analizzare la storia clinica del paziente ed informarsi sulle sue abitudini di vita, sulla dieta e sui farmaci che assume. In seguito deve eseguire una visita medica e richiedere test diagnostici. Dato che la maggior parte dei soggetti non presenta sintomatologia, è possibile diagnosticare la diverticolosi eseguendo test specifici per altri disturbi (es. la colonscopia prescritta per la ricerca di polipi o la diagnosi de sanguinamento rettale). Se si sospetta una diverticolosi semplice è indicata una colonscopia mentre nel dubbio di una diverticolite questa è controindicata ed il medico può ordinare un’ecografia addominale o una Tac addome con contrasto, esami che oltre alla presenza dei diverticoli informano anche sull’entità delle complicanze.

 

Dieta per i diverticoli

Seguire una buona dieta è importante per ridurre i sintomi della diverticolosi e prevenire la diverticolite. Per ridurre il dolore in caso di diverticolosi è consigliata l’assunzione di antidolorifici ed una dieta ricca di fibre (le fibre rendono morbide le feci in modo che possano muoversi facilmente nell’intestino). La quantità di fibra giornaliera consigliata è di 20-35 gr ed è possibile integrarla con fibra gelificata accompagnata da abbondante acqua. In caso di diverticolite con lieve sintomatologia, è invece necessaria l’assunzione di antibiotici orali, riposo ed una dieta a base di liquidi. Nei casi di diverticolite grave potrebbe essere richiesto il ricovero ospedaliero con somministrazione per via endovenosa di antibiotici ed un intervento chirurgico. Fino a poco tempo fa era sconsigliata l’assunzione di alimenti con semi come pomidoro, kiwi, fichi d’india, ecc. Si pensava infatti che potessero infilarsi all’interno del diverticolo e ledere il fondo dello stesso, ma ormai questa convinzione è stata sfatata in quanto non risulta alcuna evidenza clinica di danni legata ad una alimentazione di questo tipo.

 

Gastroenterologia a San Giovanni La Punta