Ecoendoscopia (EUS): il futuro della diagnosi gastroenterologica

Pubblicato il: 08/05/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 08/05/2025

L’ecoendoscopia (EUS) rappresenta una delle tecniche più avanzate per lo studio del tratto gastrointestinale e degli organi circostanti. Grazie alla combinazione tra endoscopia ed ecografia ad alta risoluzione, consente di ottenere immagini dettagliate e di eseguire biopsie mirate con elevata precisione. Ma in quali casi viene utilizzata e quali sono i suoi vantaggi? 

Quando è necessaria l’ecoendoscopia? 

L’ecoendoscopia è fondamentale per la diagnosi di diverse patologie del sistema digestivo e bilio-pancreatico. Tra le principali indicazioni troviamo: 

  • Studio delle lesioni del tubo digerente: permette di valutare la profondità di infiltrazione di tumori dell’esofago, stomaco e retto. 
  • Diagnosi delle malattie pancreatiche: utile per individuare cisti, infiammazioni croniche e tumori del pancreas con un livello di dettaglio superiore rispetto alle altre metodiche diagnostiche. 
  • Valutazione delle vie biliari: consente di identificare la presenza di calcoli o ostruzioni nei dotti biliari. 
  • Stadiazione oncologica: offre informazioni cruciali per determinare l’estensione di un tumore e pianificare il trattamento più adeguato. 
  • Biopsie mirate (FNA/FNB): attraverso l’ecoendoscopia è possibile prelevare campioni di tessuto con un ago sottile per un'analisi istologica più accurata.

Quali sono i vantaggi della EUS rispetto ad altre tecniche diagnostiche? 

L’ecoendoscopia offre numerosi benefici rispetto agli esami tradizionali, tra cui: 

  • Migliore risoluzione delle immagini: grazie all’alta frequenza degli ultrasuoni, è possibile analizzare strutture difficili da visualizzare con ecografie esterne o TAC. 
  • Maggiore accuratezza diagnostica: essendo un esame di contatto diretto, fornisce dettagli precisi sulle caratteristiche delle lesioni. 
  • Possibilità di eseguire biopsie: a differenza di altre metodiche, consente il prelievo di campioni con elevata sensibilità diagnostica. 
  • Minore invasività: rispetto a interventi chirurgici esplorativi, l’EUS è una procedura sicura e ben tollerata dai pazienti. 

L'ecoendoscopia è dolorosa? 

Molti pazienti si chiedono se l’ecoendoscopia sia un esame doloroso. In realtà, la procedura viene eseguita in sedazione o anestesia, garantendo comfort e assenza di dolore. Dopo l’esame, possono verificarsi lievi fastidi transitori, come gonfiore addominale o mal di gola, ma si risolvono spontaneamente nel giro di poche ore. 

Come prepararsi all’esame 

La preparazione varia in base alla sede dell’indagine. Per un’ecoendoscopia dell’apparato digerente superiore, il paziente deve restare a digiuno per almeno 6-8 ore. Nel caso dell’ecoendoscopia rettale, può essere necessario un clistere di pulizia prima dell’esame. Sarà il medico a fornire indicazioni dettagliate in base alla situazione specifica. 

L'ecoendoscopia è disponibile in Italia? 

In Italia, la EUS è disponibile in diversi centri ospedalieri e cliniche specializzate. Negli ultimi anni, il numero di strutture che offrono questa metodica è in costante crescita, migliorando l’accesso alla diagnosi precoce e ai trattamenti personalizzati per i pazienti.


POTREBBE INTERESSARTI ANCHE IL SEGUENTE ARTICOLO: Gastroscopia: tutto ciò che devi sapere prima dell'esame

Gastroenterologia a Battipaglia

Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, mostrarti pubblicità in linea con le tue preferenze e analizzare le tue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze. QUI.