Ecografia addominale: un esame comune

Pubblicato il: 12/01/2022 Editato da: Sharon Campolongo il 12/01/2022

L’ecografia addominale è uno degli esami diagnostici più sicuri e, per questo, viene spesso prescritto sia dai medici di famiglia che dagli specialisti. Ma in che cosa consiste esattamente questo esame e perché si esegue? Scopriamolo insieme al Dott. Massimiliano Loreno, specialista in Medicina Interna 

Ecografia addominale: di che cosa si tratta?

L’ecografia addominale è un esame non invasivo, eseguito in ambulatorio, che permette ai medici di analizzare in tempo reale non solo gli organi interni come fegato, colecisti, reni, pancreas, milza, vescica e per certi versi anche le anse intestinali, ma anche i vasi arteriosi e venosi, consentendo loro di diagnosticare eventuali alterazioni o patologie.

Durante tale esame, l’ecografista, che può essere un medico radiologo, internista, epatologo, gastroenterologo oppure infettivologo, appoggia e fa scorrere sulla pelle (sulla quale è stato applicato un gel) la sonda dell’ecografo, che emette ultrasuoni. I segnali ultrasonori che vengono emessi dalla sonda “rimbalzano” sui vari organi e ritornano alla sonda stessa, che è in grado di captarli e rielaborarli, trasformandoli in tempo reale in immagini bidimensionali.

paziente che esegue una ecografia

Quando bisogna fare un’ecografia addominale?

È possibile, tramite un’ecografia addominale, stabilire il grado di salute del fegato, ovvero esaminarne le dimensioni, la forma e la struttura:

  • uniforme nel fegato sano,
  • grossolana nella malattia epatica cronica,
  • nodulare nella cirrosi epatica.

Naturalmente in tutto ciò giocano un ruolo prioritario bravura ed esperienza dell’ecografista: sovente si sottolinea, infatti, come l’ecografia sia un esame operatore-dipendente. L’ecografia addominale permette, inoltre, di analizzare anche le vie biliari, la colecisti, il pancreas, i reni, la vescica, gli organi genitali, i vasi addominali e anche l’intestino.

In che cosa consiste l’esame ecografico addominale?

L’esame ecografico addominale è un esame clinico che richiede integrazione con la visita e con la valutazione degli esami di laboratorio e strumentali eseguiti in precedenza. L’ecografista, con una sonda ecografica esplora l’addome attraverso una serie di scansioni. Scorrendo e inclinando la sonda, interpreta in tempo reale lo scenario che appare sullo schermo, rispetto al quale egli è allo stesso tempo spettatore e regista, poiché attraverso il controllo della sonda, può indirizzare il fascio di ultrasuoni laddove si rivolge la sua attenzione, al fine di caratterizzare un determinato reperto (posizione, dimensioni, ecc.).

Per eseguire l’ecografia addominale, viene richiesto unicamente il digiuno da almeno 6 ore. Nei tre giorni prima dell’esame, il paziente deve seguire una dieta priva di fibre alimentari, adottare alcune misure igieniche che contrastano la produzione di gas intestinale e bere almeno 1,5-2 litri di acqua al dì.

È un esame invasivo e pericoloso?

L’ecografia è considerata un esame sicuro e ripetibile anche a distanza di breve tempo. Infatti, questo esame viene considerato come l’esame “principe” specialmente durante il periodo di gravidanza, poiché attraverso il quale è possibile monitorare la crescita del feto e studiarne l’anatomia, alla ricerca di eventuali problemi e malformazioni.

Medicina Interna a Siracusa

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