Ecografia epatica: perché è utile?

Autore: Dott. Demetrio Bacaro
Pubblicato:
Editor: Antonietta Rizzotti

Lo studio ecografico del fegato e delle vie biliari è una metodica ormai entrata nella routine degli accertamenti preventivi e dei controlli nella pratica clinica quotidiana. Ne parla il Dott. Demetrio Bacaro, esperto in Chirurgia Generale a Roma

Che cos’è l’ecografia epatica?

È un esame semplice, ripetibile, della durata di circa 10 minuti e per il quale è sempre preferibile aver seguito un regime alimentare per Donna con dolore al fiancoun paio di giorni, durante i quali evitare, se possibile completamente, pane, pasta, riso e patate, così come le verdure e la frutta, tutti alimenti che favoriscono la formazione di gas intestinale, che ostacola una buona visualizzazione ecografica di tutto l’organo. Necessario anche un digiuno di 6 – 8 ore prima dell’ecografia.

Si consiglia al paziente di sottoporsi ad un accertamento ecografico sul fegato, in base ai suoi, sintomi, alla sua storia clinica e alla risultanza di accertamenti di laboratorio o strumentali già eseguiti.

In caso di dolori addominali diffusi, soprattutto se persistenti, è sempre consigliabile l’esecuzione di una ecografia epatica (meglio se allargata alla totalità dell’addome), per via della sua rapidità di esecuzione e per la importante mole di informazioni che può fornire al medico curante per il prosieguo del cammino diagnostico e terapeutico.

Cosa permette di individuare questa procedura?

Con essa, infatti, si possono facilmente documentare, o escludere, fra le altre cose la presenza di eventuali calcoli della colecisti o delle vie biliari, di ingrandimento del fegato, di dilatazione delle vie biliari, di sofferenza diffusa di tutto l’organo. Ma anche e forse soprattutto evidenziare la presenza di eventuali lesioni focali dell’organo, siano esse cistiche (cioè ripiene di liquido) o solide (cioè costituite da tessuto cellulare).

Proprio per la scoperta e il monitoraggio di queste ultime immagini l’ecografia ricopre un ruolo fondamentale. Principalmente nel periodo successivo a molti delle diagnosi ed eventuali interventi per malattie tumorali (tumore al seno, all’intestino, al polmone, alla prostata, alle ovaie, all’utero, alla pelle, solo per citarne alcune) , quello che viene conosciuto come follow up, si fonda sulla sorveglianza, che consiste nella ripetizione periodica di determinati accertamenti, fra i quali un ruolo preminente, anche se a volte solo iniziale, è ricoperto proprio dalla ecografia epatica, spesso allargata all’addome.

L’ecografia del fegato è metodica che necessita di strumentazione di avanguardia, sempre aggiornate e performanti. Del resto la qualità dell’esame non prescinde dal giusto tempo di esecuzione (non è mai un buon esame una ecografia fatta velocemente), ma anche e forse soprattutto dalla esperienza del medico ecografista, che deve essere in grado di “saper vedere” le lesioni, ma anche di interpretarle nel modo più corretto possibile.

Dott. Demetrio Bacaro
Chirurgia Generale

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