Embolizzazione dei fibromi uterini: vantaggi e svantaggi!

Embolizzazione dei fibromi uterini: vantaggi e svantaggi!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 04/04/2023

L’embolizzazione dei fibromi consiste nel rilascio di particelle embolizzanti all’interno delle arterie uterine per via angiografica allo scopo di privare dell’apporto di sangue i fibromi che crescono all’interno dell’utero. Ne parla il Prof. Rosario Francesco Grasso, esperto in Radiologia a Roma

Qual è l’obiettivo dell’embolizzazione dei fibromi uterini?

Il successo tecnico in mani esperte è prossimo al 95%. Dopo la procedura la riduzione delle dimensioni deiDonna fibromi può arrivare fino al 60% con i fibromi sottomucosi che presentano la maggiore riduzione rispetto ai sottosierosi. L’obiettivo dell’embolizzazione è e rimane la riduzione dei sintomi correlati ai fibromi.

Quali pazienti posso effettuare l’embolizzazione dei fibromi uterini?

Il successo clinico della procedura dipende dalla corretta selezione del paziente da trattare. In particolare il paziente ideale dovrebbe rientrare in queste categorie:

  • Abbondanti flussi mestruali e dismenorrea correlata ai fibromi intramurali;
  • Premenopausa;
  • Non avere aspettative di gravidanza;
  • Fallimento della terapia medica o controindicazione alle altre terapie.

Come si esegue l’embolizzazione dei fibromi uterini?

Sotto guida ecografica si effettua la puntura dell’arteria femorale o dell’arteria radiale del braccio. Viene effettuata un’angiografia delle arterie uterine preventivamente cateterizzate con un piccolo catetere; questo permette di identificare i vasi afferenti ai fibromi che verranno embolizzati con microparticelle non riassorbibili del diametro variabile da 300 micron fino. Al termine della procedura verrà rilasciato un sistema di chiusura riassorbibile dell’approccio arterioso oppure verrà effettuata una compressione manuale sulla sede di accesso.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’embolizzazione dei fibromi uterini?

La procedura deve avvenire in presenza dell’anestesista che deciderà quale copertura antalgica effettuare anche nel post-operatorio. In alcuni casi può essere scelta l’opzione dell’anestesia spinale o peridurale. La prima notte verrà lasciato un catetere vescicale in sede e verrà effettuata una profilassi antibiotica e antitrombotica nei giorni successivi.

La degenza è di 1-2 notti e verrà effettuata una Risonanza Magnetica con mezzo di contrasto di controllo nel follow-up.

La procedura tendenzialmente è una alternativa all’isterectomia ma in una giovane donna con fibromi singoli la miomectomia laparoscopica rappresenta sempre lo standard di riferimento.

La mortalità dell’intervento è bassa (1/1000). Le complicanze possono essere correlate ad ematomi nella sede di puntura, chirurgia per complicanze sopraggiunte in relazione all’intervento, evento molto raro. Da considerare che soprattutto per i fibromi sottomucosi nei giorni successivi alla procedura può avvenire l’espulsione del fibroma o comunque di frammenti necrotici che possono prevedere anche la revisione della cavità uterina. Tale evento non rappresenta in alcun modo un criterio di successo quanto una possibile complicanza.

Radiologia a Roma