Endometriosi: quando operare?

Endometriosi: quando operare?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 04/08/2022

L’endometriosi è una patologia complessa che condiziona la salute e la vita di una donna. Ne parla il nostro esperto in Ginecologia ed Ostetricia

Che cos’è l’endometriosi?

Il tessuto epiteliale che riveste l’interno dell’utero è chiamato endometrio. Nel corso del ciclo mestruale l’endometrio si sgretola ed alcune particelle possono passare dalle tube e muoversi fino a raggiungere le pelvi. In alcuni soggetti predisposti, queste cellule possono impiantarsi in qualsiasi punto del percorso, cicatrizzarsi e diventare una vera e propria patologia, l’endometriosi.

Le ovaie sono uno dei punti ove è più probabile che si innestino le cellule che portano alla formazione di cisti contenenti sangue, dal momento che si trovano adiacenti alle tube. Queste formazioni in alcune pazienti sono molto dolorose durante il ciclo mestruale o durante l’ovulazione, ma in altre possono essere completamente asintomatiche ed essere scoperte casualmente nel corso di un’Ecografia Ginecologica.

Si calcola una percentuale variabile tra il 15% ed il 45% delle donne fertili ne sia affetto.

Come scegliere il trattamento più adeguato?

La scelta del trattamento dipende da diversi fattori: la natura delle cisti endometriosiche, le dimensioni, la causa della loro formazione, i rischi associati all’intervento e la possibilità di recidive.

Qualora, dopo un’attenta valutazione non sia chiaro se si tratti di cisti benigne o le dimensioni delle stesse superino i 5 cm, l’asportazione risulta la soluzione più indicata.

Alcuni fattori da considerare

In caso di cisti di dimensioni minori la terapia non è sempre così ovvia.

Secondo un recente studio dell’Università Cattolica di Roma l’intervento di rimozione delle cisti ovariche non è sempre strettamente necessario. Si è visto infatti che l’asportazione chirurgica delle cisti di dimensioni minori paradossalmente ha effetti potenzialmente più negativi rispetto alle cisti più grandi.

Le cisti minori, rispetto a quelle più grandi, presentano infatti una percentuale superiore di follicoli, ovvero ovociti, che durante l’asportazione chirurgica vengono persi. Per questa ragione, rimuovere le cisti più piccole potrebbe compromettere la fertilità della donna.

Chirurgia o terapia farmacologica?

Dunque, specialmente nei casi in cui ci si trovi alla ricerca di una gravidanza, sarebbe opportuno parlare con il proprio specialista e donna di mezza etàvalutare attentamente le diverse opzioni disponibili.

La terapia farmacologica a base di estroprogestinico può rappresentare infatti una delle soluzione. Le donne che abbiano superato l’età riproduttiva più fertile, che presentino la patologia in forma asintomatica e che desiderino avere un figlio in un futuro dovrebbero considerare questa soluzione. L’azione della terapia farmacologica a base di estroprogestinico permette infatti di bloccare l’ovulazione, ovvero il momento in cui la crescita delle cellule responsabili dell’endometriosi avviene in maniera più intensa.

Le pillole contraccettive hanno inoltre ottimi risultati nella diminuzione del dolore da ciclo mestruale e possono essere impiegate per periodi protratti nel tempo. Al contrario, le donne giovani, che soffrono di dolori intensi a causa dell’endometriosi, non hanno mai subito un intervento di questo tipo e non prevedono di cercare una gravidanza in tempi brevi potrebbero optare per la chirurgia.

La laparoscopia mininvasiva

La tipologia di intervento è solitamente la laparoscopia mininvasiva, nella quale attraverso incisioni minuscole (<1cm) e strumenti di dimensioni ridotte si asportano le cisti senza la necessita di un intervento “open”. I vantaggi sono molteplici:

  • Infezioni post-operatorie ridotte
  • Degenza in ospedale più breve
  • Dolore minore e guarigione più rapida
Ginecologia e Ostetricia a Roma