Endorale Completo: di che cosa si tratta?

Endorale Completo: di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 09/12/2022

In ambito odontoiatrico si utilizza l’esame radiografico endorale, ovverosia un esame che permette di analizzare l’anatomia del dente e delle strutture ossee. Scopriamo in che cosa consiste e come si esegue grazie all’intervento del Prof. Silvio Diego Bianchi, specialista in Radiologia a Torino

A che cosa serve l’RX Endorale Completo?

L’esame radiografico endorale si utilizza per individuare e documentare con grande dettaglio le lesioni del dente e delle strutture limitrofe e costituisce molte volte il primo approccio radiodiagnostico abbinato all’indagine clinica.

Non di rado esso serve a perfezionare una diagnosi individuando particolari che l’ortopantomografia non evidenzia o documenta in modo insufficiente. Questa indagine può essere prescritta per lesioni cariose, anomalie dentali (forma, dimensione, struttura), processi infiammatori di pertinenza endodontica e/o parodontale.

Essa viene comunemente impiegata per i controlli estemporanei durante le procedure endodontiche e nei controlli a distanza dopo terapie endodontiche e/o parodontali oltre che dopo l’inserimento di impianti endossei.ragazza che sorride

Le indagini endorali possono essere eseguite singolarmente, far parte di limitati gruppi oppure costituire un esame completo di tutte le strutture alveolo dentarie comunemente indicato come ERSE (Esame Radiografico Sistematico Endorale).

Come si esegue?

Da molti decenni ormai la tecnica di esecuzione ottimale è quella cosiddetta “del parallelismo”, che prevede che la pellicola o il sensore “digitale” sia posto parallelamente all’elemento dentario da indagare e che il fascio di radiazioni sia orientato secondo una traiettoria ad essi perpendicolare.

Ciò prevede il posizionamento nella bocca del paziente della pellicola o del sensore sostenuti da un apposito dispositivo che è unito ad un sistema di allineamento con il tubo radiogeno. Il paziente deve solo tenere serrato tra i denti una componente del sistema di supporto. Il sensore, che ha dimensioni dell’ordine di 2/4 cm circa, è abitualmente tollerato.

In persone particolarmente sensibili a dispositivi endorali, soprattutto se il cavo orale ha morfologia o dimensioni sfavorevoli, la procedura può essere fonte di disagio.

Per questo motivo, in questi casi, è bene che il paziente sia preparato psicologicamente con adeguate spiegazioni e si mantenga rilassato durante l’indagine.

Quanto è efficace?

Le radiografie endorali sono caratterizzate da una altissima definizione e hanno come solo limite, dal punto di vista diagnostico, quello della bidimensionalità dell’immagine.

Quanto dura l’esame?

La durata dell’indagine varia da pochi minuti per i radiogrammi singoli a 30-40 minuti per l’esame completo (ERSE).

Esistono controindicazioni?

Se si fa eccezione per casi di rilevante intolleranza all’indagine per i motivi precedentemente esposti, l’indagine può essere eseguita con qualsiasi paziente, comprese le pazienti in gravidanza accertata o sospetta previa attuazione di tutte le procedure protezionistiche e l’acquisizione di un consenso informato illustrato con particolare attenzione, tenendo conto che il fascio di radiazioni ha dimensioni estremamente ridotte ed è diretto in sedi lontane da quelle del prodotto del concepimento.

Radiologia a Torino