Il laparocele è una condizione patologica caratterizzata dalla protrusione di visceri o di tessuti attraverso una zona indebolita della parete addominale, solitamente nel sito di una precedente incisione chirurgica. Conosciuto anche come ernia incisionale, il laparocele rappresenta una delle complicanze più comuni che possono verificarsi dopo interventi chirurgici addominali. Il laparocele si verifica in circa il 10-30% dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici addominali, con un'incidenza maggiore nei casi di laparotomie. Fattori come il tipo di intervento, le condizioni di salute del paziente e il metodo di chiusura della ferita possono influenzare il rischio di sviluppare questa patologia
Fattori di rischio per il laparocele
Il laparocele si sviluppa in seguito a un'incompleta guarigione della ferita chirurgica addominale. Le cause principali e i fattori di rischio includono:
- Infezioni della ferita: le infezioni postoperatorie compromettono il processo di cicatrizzazione, indebolendo la parete addominale.
- Tecniche chirurgiche: chiusura inadeguata o tensione eccessiva sui margini della ferita possono facilitare l'insorgenza di un'ernia.
- Obesità: l'eccesso di peso esercita una maggiore pressione sulla parete addominale, aumentando il rischio di laparoceli.
- Età avanzata: la ridotta elasticità dei tessuti con l'avanzare dell'età predispone maggiormente i pazienti a sviluppare laparoceli.
- Tosse cronica e sforzi fisici: condizioni che aumentano la pressione intra-addominale, come tosse cronica, stipsi o il sollevamento di pesi, possono contribuire alla formazione di un’ernia incisionale.
- Malnutrizione: una nutrizione inadeguata o carente può interferire con il processo di guarigione delle ferite.
- Patologie associate: diabete, insufficienza renale cronica e altre condizioni che riducono la capacità rigenerativa dei tessuti aumentano il rischio di laparoceli.
Voluminoso laparocele mediano (Archivio del Dott. Luca Ghirardelli)
Quali sono i sintomi del laparocele?
I sintomi e i segni del laparocele possono variare in base alle dimensioni e alla posizione del difetto. Questi includono:
- Tumefazione visibile o palpabile: la protuberanza nell'area dell'incisione chirurgica diventa evidente soprattutto durante sforzi fisici o tosse.
- Dolore e disagio addominale: la pressione esercitata dall'ernia sui visceri può causare dolore localizzato o generalizzato, con peggioramento durante movimenti o sforzi.
- Nausea e vomito: in alcuni casi, quando i visceri (piccolo intestino o colon) si impegnano nel laparocele, si parla di laparocele strozzato. Questo comporta un’occlusione intestinale che, se non prontamente trattata con un intervento chirurgico urgente, può portare a complicanze gravi come l’ischemia del viscere e conseguente peritonite.
Come viene diagnosticato il laparocele?
La diagnosi di laparoceli si basa su una combinazione di valutazione clinica e indagini radiologiche:
- Esame fisico: l'ispezione e la palpazione dell'area della cicatrice dell'intervento chirurgico sono spesso sufficienti per individuare i laparoceli.
- Ecografia addominale: questo esame può essere utilizzato per confermare la presenza dell'ernia e valutare il contenuto erniario.
- TAC addome: la tomografia computerizzata è uno strumento prezioso per determinare la posizione, le dimensioni e la complessità dell'ernia. Questa viene eseguita senza contrasto in fase di ponzamento ovvero quando il laparocele raggiunge le dimensioni maggiori. La TAC è fondamentale per poter pianificare il tipo di intervento.
Quali sono le opzioni di trattamento?
Il trattamento dei laparoceli è principalmente chirurgico, poiché non può risolversi spontaneamente e può portare a gravi complicanze se non trattato oltre ad avere spesso un impatto negativo sulla qualità della vita. Esistono diverse opzioni chirurgiche che prevedono praticamente in ogni caso l’utilizzo di una protesi (mesh) di rinforzo.
- Riparazione tradizionale con sutura: ormai riservata a situazioni limite in cui il campo operatorio è contaminato e il rischio di sovrainfezione non permette di posizionare del materiale protesico.
- Riparazione con rete protesica: è la tecnica più utilizzata e garantisce il minor tasso di recidive. Esistono molteplici tecniche e diversi tipi di protesi che vanno scelti in base al tipo di difetto e al paziente. Non esiste una tecnica chirurgica applicabile a tutte le presentazioni della malattia.
- In molti casi, se sussiste l’indicazione, l’intervento può essere eseguito con tecnica mininvasiva (laparoscopia o robotica), permettendo tempi di ripresa più rapidi oltre al vantaggio estetico.
Come prevenire un laparocele?
Esistono diverse misure preventive per ridurre il rischio di sviluppo del laparocele:
- Utilizzare tecniche chirurgiche appropriate per chiudere la ferita addominale.
- Trattare tempestivamente eventuali infezioni postoperatorie.
- Consigliare ai pazienti di evitare sforzi fisici intensi durante il periodo di convalescenza.
- Gestire eventuali condizioni associate, come tosse cronica e obesità, prima e dopo l'intervento chirurgico.
- Seguire una dieta equilibrata per promuovere la guarigione delle ferite e il rafforzamento dei tessuti.
Intervento di correzione laparoscopica (Archivio del Dott. Luca Ghirardelli)
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Il laparocele rappresenta una complicanza comune e potenzialmente pericolosa degli interventi chirurgici addominali. La diagnosi precoce e l'intervento tempestivo sono essenziali per prevenire complicanze gravi, come l'ernia incarcerata o strozzata. Il trattamento chirurgico, soprattutto con l'utilizzo di reti protesiche, ha dimostrato di ridurre significativamente il tasso di recidiva e migliorare la qualità di vita dei pazienti.