L'ECD è un esame strumentale che utilizza gli ultrasuoni. Non espone pertanto il paziente ai rischi connessi alle radiazioni ionizzanti.
A differenza delle radiazioni (raggi), gli ultrasuoni non sono in alcun modo pericolosi per il paziente, al punto tale che l'esame ECD, in teoria, si può ripetere nel tempo senza alcun problema (se necessario) per valutare l'evoluzione di una malattia vascolare. Inoltre, è un esame che non provoca né dolore né fastidio al paziente. L'ECD fornisce informazioni morfologiche (mostra le pareti delle arterie e delle vene ed evidenzia eventuali placche) e funzionali (flusso e velocità del sangue che scorre all'interno del vaso).
L'ECD consente di studiare diverse malattie delle arterie: ad esempio, la stenosi della carotide (possibile causa di ictus), l'aneurisma dell'aorta (dilatazione patologica dell'aorta), e l'arteriopatia ostruttiva delle arterie delle gambe (con il conseguente quadro di ischemia). Si tratta di condizioni patologiche frequenti, soprattutto tra pazienti "a rischio", quali i fumatori, gli ipertesi, i diabetici e gli obesi. Pazienti con tali caratteristiche dovrebbero periodicamente sottoporsi all'esame ECD per scoprire precocemente le suddette malattie, che talvolta non provocano sintomi per anni, fino al manifestarsi improvviso di eventi gravi.
L'ECD è fondamentale anche per la diagnosi delle malattie delle vene: ad esempio, l'ostruzione trombotica delle vene profonde (possibile causa di embolia polmonare) o la malattia varicosa (condizione patologica molto comune). In particolare, per le varici delle gambe, l'esame ECD può svolgere un ruolo non solo diagnostico, ma anche terapeutico: nel corso dell'esame, sotto guida ecografica, si possono incannulare le vene varicose per iniettarvi sostanze in grado di chiuderle, restituendo una migliore condizione estetica.
L'esame strumentale ECD va sempre associato a una valutazione clinica (visita) eseguita da uno specialista chirurgo vascolare (o angiologo) in grado di correlare correttamente quanto emerge dall'esame diagnostico con la reale condizione clinica del paziente.