Fibrillazione atriale: quando il cuore batte forte!
La fibrillazione atriale è una condizione caratterizzata da un’anomalia del ritmo cardiaco. Il nostro esperto in Cardiologia a Parma, il Prof. Claudio Reverberi, ci spiega cosa prevede la terapia
Che cosa s’intende per fibrillazione atriale?
La fibrillazione atriale è un’aritmia molto comune soprattutto nella terza età. Si manifesta frequentemente con dei sintomi caratterizzati da percezione di irregolarità del battito cardiaco, ma purtroppo in certi casi non si evidenzia con alcun sintomo e può manifestarsi direttamente quella che è una delle complicanze peggiori della fibrillazione atriale, vale a dire l’embolia cerebrale (il cosiddetto ictus cardio-embolico).
Come si formula la diagnosi?
La diagnosi della fibrillazione atriale si fa nella stragrande maggioranza dei casi con l’elettrocardiogramma, l’unico elemento diagnostico che può documentare la presenza di fibrillazione atriale. Un ulteriore supporto diagnostico che serve ad individuare l’eventuale causa della fibrillazione atriale è l’ecocardiogramma.
L’ecocardiogramma è in grado di confermare la presenza di malattie a carico delle valvole cardiache, del muscolo cardiaco o la presenza di fattori che possano in qualche modo esercitare un’azione di irritazione a livello cardiaco, come la presenza di un versamento pericardico nel corso di un’infiammazione del pericardio stesso.
Cosa prevede la terapia?
Il trattamento da un lato si propone di ripristinare il ritmo sinusale con dei farmaci anti-aritmici; dall’altro ha come cardine la terapia anticoagulante, che serve ad evitare la formazione di trombi e quindi, conseguentemente, degli emboli grazie all’utilizzo di farmaci di ultima generazione che sono assolutamente più graditi dal paziente, in quanto non richiedono eccessivi controlli ed hanno allo stesso modo un’efficacia molto alta nel prevenire la formazione di trombi.