Glaucoma e danno al nervo ottico: proteggere i mitocondri per salvare la vista
Il glaucoma è una delle principali cause di cecità irreversibile a livello mondiale. Storicamente legato all’aumento della pressione intraoculare, oggi viene riconosciuto anche come una vera e propria malattia neurodegenerativa, simile per alcuni aspetti a patologie come l'Alzheimer o il Parkinson. La tutela della salute visiva passa, quindi, non solo attraverso il controllo pressorio, ma anche mediante strategie di neuroprotezione. Approfondiamo l’argomento con il Prof. Luca Agnifili, Responsabile del Centro Regionale dei Glaucomi, presso l’Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara.
Il glaucoma come malattia mitocondriale
Nel glaucoma si osserva una progressiva compromissione del nervo ottico, il collegamento tra occhio e cervello. Le cellule ganglionari retiniche, che lo compongono, sono altamente energivore e dipendono in larga parte dai mitocondri, le “centrali energetiche” delle cellule. È stato osservato che i mitocondri nei pazienti affetti da glaucoma perdono in media fino al 30% della loro capacità di produrre energia. Questa alterazione contribuisce alla morte cellulare e al deterioramento progressivo della vista.
Stress ossidativo e degenerazione neuronale
La compromissione mitocondriale porta a un aumento della produzione di radicali liberi, con conseguente stress ossidativo e tossicità cellulare. Questi meccanismi aggravano il danno già provocato dall’elevata pressione intraoculare. È per questo motivo che oggi si tende a integrare la terapia ipotonizzante con sostanze in grado di proteggere i neuroni e sostenere l’attività mitocondriale.
Nuove prospettive terapeutiche: coenzima Q10, nicotinamide e piruvato
Alcuni composti stanno mostrando risultati promettenti nel sostenere la funzione mitocondriale e, di conseguenza, proteggere la funzione visiva nei pazienti glaucomatosi:
- Coenzima Q10: agisce come trasportatore di elettroni nei mitocondri, favorendo la produzione di ATP, la principale molecola energetica delle cellule.
- Nicotinamide: aumenta i livelli di NAD+, molecola coinvolta nei processi di produzione energetica e nella riduzione del danno ossidativo.
- Piruvato: derivato dal metabolismo del glucosio, entra direttamente nei mitocondri e alimenta il ciclo di produzione energetica.
Queste sostanze, già ben conosciute e utilizzate in altri ambiti, si candidano oggi come strumenti preziosi nella neuroprotezione oculare. Diversi studi clinici ne hanno evidenziato l’efficacia nel rallentare la progressione della malattia.
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Un approccio multifattoriale e precoce
Per ottenere risultati significativi nella gestione del glaucoma è essenziale adottare un approccio integrato: alla riduzione della pressione intraoculare deve affiancarsi una strategia che includa anche la protezione mitocondriale. Tale approccio dovrebbe essere introdotto già nelle fasi iniziali della malattia, quando le cellule ganglionari sono ancora in gran parte vitali e potenzialmente salvabili.
Conclusioni
Il glaucoma non è solo una malattia della pressione oculare, ma una condizione complessa in cui la salute dei mitocondri gioca un ruolo centrale. Le terapie orientate alla protezione neuronale rappresentano una nuova frontiera nella lotta contro la cecità. Intervenire precocemente, con strategie mirate, può fare la differenza nel preservare la funzione visiva a lungo termine.