Gli screening mammari: fondamentali per la prevenzione del tumore al seno

Gli screening mammari: fondamentali per la prevenzione del tumore al seno

Editato da: Antonietta Rizzotti il 24/08/2023

Per la prevenzione del tumore al seno, l’indagine di riferimento è la visita senologica. La Dott.ssa Mariagloria Marino, esperta in Chirurgia Generale a Catania, ci parla della visita senologia e delle principali indagini in caso di anomalie

Tumore al seno: i numeri

Se oltre 42.000 donne in Italia scoprono ogni anno di aver sviluppato il tumore alla mammella, è anche vero che rispetto a vent’anni fa la percentuale di sopravvivenza a questo tumore è più che raddoppiata, attestandosi oggi intorno al 98% se diagnosticato in fase precoce. Ciò è dovuto senz’altro da una parte dai progressi delle terapie mediche e dall’altra dalla diagnosi precoce. Quando la diagnosi avviene in fase precoce le ridotte dimensioni della formazione tumorale rendono infatti possibile intervenire in maniera mirata e con terapie meno impattanti.

Nastro rosa, prevenzione tumore al seno

In cosa consiste la visita senologica?

La vista senologica viene eseguita da un senologo o da un ginecologo per verificare lo stato delle ghiandole mammarie, ossia per verificare se siano presenti noduli, infiammazioni o secrezioni e nel caso effettuare ulteriori indagini con lo scopo di intercettare qualsiasi cambio che possa portare a tumore al seno. Lo specialista procede in primo luogo ad un’anamnesi della paziente, informandosi relativamente ai medicinali assunti, le abitudini e la possibile familiarità con la malattia. In seguito lo stesso effettuerà la visita obiettiva, controllando attentamente il tessuto mammario per verificare la presenza di noduli, accumuli di liquidi o altre alterazioni. Lo specialista insegnerà inoltre alla paziente ad eseguire l’autopalpazione, fondamentale per individuare precocemente possibili noduli. La visita non dura generalmente più di una decina di minuti e non provoca alcun dolore.

Le altre indagini fondamentali

Nel caso il senologo intercettasse qualche anomalia durante la visita obiettiva o persistessero dei dubbi, saranno poi prescritte le indagini di mammografia o ecografia mammaria.

La prima consiste sostanzialmente in una radiografia al tessuto mammario che consente di riscontrare anche i noduli più piccoli attraverso i raggi X. Il grande vantaggio di questa tipologia di indagine è la precisione con cui i noduli vengono rintracciati prima ancora che possano essere riscontrati a tatto. L'cografia mammaria, al contrario, si basa sull’impiego degli ultrasuoni per dare informazioni aggiuntive sulla la tipologia di nodulo (solido o liquido).

Quando iniziare a eseguire visite senologiche?

In tutte le regioni Italiane esistono programmi di screening con cadenza biennale per il tumore al seno superati i 50 anni, ma poiché i casi sembrano aumentare ogni anno anche in pazienti più giovani, è opportuno iniziare a farsi controllare già dai 25 anni ed imparare ad eseguire

l’autopalpazione. Le giovani pazienti che sviluppano una neoplasia al seno non superano il 7% del totale, ciononostante è bene rivolgersi ad uno specialista tempestivamente qualora si intercettassero delle anomalie durante l’autopalpazione.

Qualche consiglio per eseguire l’autopalpazione

Di seguito presentiamo alcuni consigli per aiutare le pazienti ad eseguire correttamente l’autopalpazione:

  • Il test dovrebbe essere effettuato lontano dal ciclo mestruale, per evitare che il seno sia dolente e non sia abbastanza morbido;
  • La paziente si posiziona di fronte ad uno specchio e con movimenti circolari controlla la presenza di noduli o alterazioni dal seno verso il canale ascellare;
  • Particolare attenzione va prestata anche all’area del capezzolo che non deve presentare ulcere, perdite o modifiche della forma,
  • Qualora venisse riscontrata un’alterazione, non agitarsi e rivolgersi allo specialista per ulteriori controlli.
Chirurgia Generale a Catania