Il glaucoma: quali sono le cause?

Il glaucoma: quali sono le cause?

Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

Il glaucoma è una patologia del nervo ottico che, se non diagnosticata precocemente, può causare la perdita della vista. La Dott.ssa Elena Piozzi, esperta in Oculistica, risponde ad alcune domande su questa malattia

 

 

1) Che cos’è il glaucoma?

Il glaucoma è una patologia causata dall’eccesso di un liquido chiamato “umore acqueo” all’interno dell’occhio.  Le cause possono essere, a loro volta, dovute ad un eccesso di produzione di tale liquido o al mancato scarico dello stesso attraverso le vie preposte, situate in una parte dell’occhio chiamata “angolo”.

Tale malattia determina l’aumento della pressione oculare, o tono, con conseguente alterazione del campo visivo e del nervo ottico. L’evoluzione della malattia, se non curata in modo corretto, danneggia gravemente la vista.

 

2) Quali sono le cause?

La familiarità è un fattore di rischio per il glaucoma, e spesso vi è una mutazione genetica riconosciuta. Altre volte, l’uso incontrollato e/o a lungo termine di farmaci (Cortisone) o la struttura dell’occhio possono facilitarne l’insorgenza.

Esistono varie forme di glaucoma anche nel bambino.

 

3) Quindi il glaucoma può essere anche congenito?

Il glaucoma può essere congenito, pertanto presente alla nascita o nei primi mesi di vita. Questa forma è in genere associata ad occhi particolarmente grandi, con marcato fastidio alla luce e lacrimazione intensa. L’aumento di grandezza dell’occhio è dovuto all’elasticità della sclera tipica del bambino piccolo. La patologia è legata a malformazioni delle strutture preposte al deflusso dell’umore acqueo.

La diagnosi precoce e la terapia, quasi sempre chirurgica, sono importanti per migliorare la prognosi di tale malattia, che resta comunque grave e di complessa gestione.

 

4) Quali sono i campanelli d’allarme?

Il glaucoma cronico semplice dell’adulto è solitamente asintomatico (non ha sintomi) e può essere scoperto quando già sono presenti danni visivi, in particolare un deficit del campo visivo.

Disturbi quali cefalea, senso di peso in sede frontale o presenza di aloni colorati intorno alle luci sono possibili campanelli d’allarme.

 

5) Come si diagnostica e come si convive con il glaucoma?

È importante la prevenzione e lo screening oculistico dopo i 40 anni, soprattutto in caso di familiarità per la malattia. La misurazione del tono, o tonometria, è in genere parte integrante della visita oculistica e nei casi dubbi è compito dello specialista prescrivere esami specifici per la conferma della diagnosi.

La terapia consiste nell’applicazione quotidiana di uno o più colliri per ridurre la pressione oculare entro i limiti di normalità. La collaborazione del paziente è fondamentale: il collirio va usato scrupolosamente secondo le indicazioni del medico specialista per tutta la vita. Inoltre, si devono eseguire controlli periodici della pressione oculare e del campo visivo.

A volte la malattia può essere resistente alla terapia medica e pertanto in tali casi si deve ricorrere alla chirurgia. Scopo della chirurgia è creare una nuova via al deflusso dell’umore acqueo.

 

Oculistica a Bresso