Il morso crociato: un problema comune in ortognatodonzia

Pubblicato il: 05/05/2025 Editato da: Veronica Renzi il 05/05/2025

L’ortognatodonzia è una branca specialistica dell'odontoiatria che si occupa della diagnosi, della prevenzione e del trattamento delle malocclusioni, ossia di tutti quei problemi relativi all’allineamento dei denti e delle ossa mascellari. Tra le problematiche più comuni in ortognatodonzia c'è il morso crociato, una condizione che può comportare diversi disagi sia estetici che funzionali. In questo articolo, analizziamo le cause, i sintomi e le soluzioni a questo disturbo.

Cos’è il morso crociato?

Il morso crociato si verifica quando i denti superiori non si sovrappongono correttamente ai denti inferiori. Invece di chiudere nella normale relazione di occlusione, uno o più denti superiori si trovano all'interno dei denti inferiori. Può riguardare un singolo dente o coinvolgere un’intera arcata. Si tratta di una condizione che può influenzare gravemente sia l'estetica del sorriso che la funzionalità della masticazione.

Cause del morso crociato

Le cause del morso crociato possono essere molteplici e comprendono fattori genetici, malformazioni congenite, abitudini infantili (come succhiare il dito o respirazione orale), traumi e disallineamenti strutturali delle ossa mascellari. Nei casi congeniti, la deformità può essere dovuta a uno sviluppo anomalo delle ossa della mascella o della mandibola, mentre nei casi acquisiti, un trauma o un disturbo occlusale possono generare un malposizionamento dentale con relativo cross-bite.

Sintomi

Il morso crociato non è solo una questione estetica, ma può comportare anche diverse difficoltà funzionali. Tra i sintomi più comuni ci sono:

  • Difficoltà nella masticazione e nel morso
  • Dolore alla mascella o mal di testa
  • Usura anomala dei denti
  • Disallineamento del viso, che può influire sulla simmetria facciale
  • Problemi di linguaggio o di deglutizione

Trattamenti

La correzione del morso crociato dipende dall’età del paziente e dalla gravità del disturbo. Nei bambini, i dispositivi ortodontici come gli apparecchi fissi o i dispositivi funzionali possono essere utilizzati per correggerlo.

Nei casi più gravi, in cui il problema è scheletrico, può essere necessaria una chirurgia maxillo-facciale. L’approccio terapeutico sarà determinato dall’ortodontista, che eseguirà una valutazione approfondita per scegliere la soluzione più appropriata.

Odontoiatria a Roma

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