Il perfezionismo è un tratto caratteriale complesso che può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana di una persona. In questa prima parte, esploriamo con la Dott.ssa Maria Chiara Rinaldi Psicologo, Psicoterapeuta, Psicodiagnosta le principali caratteristiche del perfezionismo, come viene interpretato nell'Analisi Transazionale e in che modo può influenzare la percezione di sé e il comportamento.
“Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono” (Aristotele)
Quali sono le principali caratteristiche del perfezionismo e in che modo può influenzare la vita quotidiana di una persona?
Il perfezionismo è comunemente inteso come “Sintomo” o come tratto caratteriale. In Analisi Transazionale (AT) consideriamo il perfezionismo nella sua complessità, riferendoci ad esso col termine di Spinta psicologica del “Sii Perfetto”. In quanto spinta psicologica, il perfezionismo si configura come un complesso sistema difensivo elaborato nell’infanzia, caratterizzato dalla messa in atto automatica di una sequenza di comportamenti tipici, sorretta da altrettanti pensieri distorti tipici. La difesa è nei confronti di convinzioni negative radicate su sé stessi. Il tema centrale, infatti, nel perfezionismo è il valore di sé. Al di là dell’apparenza, infatti, le persone con una spinta “Sii Perfetto” elevata, hanno alla base la convinzione distorta di non valore nulla, di essere sbagliate ed inadeguate. È proprio per contrastare tale convinzione che l’individuo cerca di raggiungere la perfezione quasi in ogni cosa che fa, ma essendo tale obiettivo irraggiungibile nella realtà, l’individuo andrà incontro ad inevitabili errori, delusioni e fallimenti che non saprà gestire per il semplice fatto di non averli messi in conto.
Le caratteristiche principali disfunzionali di questa spinta sono:
Un’estrema paura di sbagliare che porterà l’individuo a cercare di evitare assolutamente ogni errore (anche minimo e banale) critica e punizione: il perfezionista non può permettersi di affrontare nulla di cui non sia sicuro al 100%. In tal modo, l’individuo s’impedisce di apprendere dagli errori e di gestire le critiche costruttive a proprio vantaggio;
- Rigidità di pensiero caratterizzata da pensiero magico (superstizioso) e pensiero dicotomico giusto/sbagliato. Questo aspetto appare ancora più paradossale considerando che, stando a quanto emerso da svariati studi, il perfezionismo è più comune tra individui con un’intelligenza superiore alla media. A volte, questa rigidità di pensiero e, soprattutto, il pensiero superstizioso può tradursi in rituali e pensieri ossessivi (fissazioni) come si osserva nel DOC;
- Forte autocritica e auto-esigenza che, in alcuni casi, può essere anche rivolta verso gli altri;
- Alla base, anche se di solito non visibile e dichiarata, vi è una forte e primitiva paura della morte, fonte di grande angoscia, connessa a vissuti primitivi di colpa/vergogna;
- Iper-controllo;
- Insoddisfazione cronica.
Considerando il caso di quando la Spinta ha un’intensità elevata e, quindi, diviene problematica, l’individuo si sottoporrà ad un notevole stress autogenerato in diversi ambiti della sua vita quotidiana e, soprattutto, avrà difficoltà a trarre soddisfazione dai risultati, per quanto spesso eccellenti, raggiunti. Tale mancanza di soddisfazione è legata, principalmente, all’obiettivo irrazionale e irraggiungibile della “perfezione” per cui, va da sé che il perfezionista non sarà mai soddisfatto rispetto a ciò che fa né si sentirà mai abbastanza per cui, paradossalmente, vedrà riconfermata proprio la percezione di sé che cercava di modificare “essendo perfetto” ovvero il non essere abbastanza e il non valere. L’insoddisfazione costante verso di sé e verso ciò che fa è anche legata ad una sottostima distorta delle proprie capacità, cosa questa ben rappresentata dalla “Scala del perfezionismo” per cui l’individuo pur avendo raggiunto già il massimo possibile, l’eccellenza appunto, “non se ne accorge” per cui persevera perché il suo obiettivo è raggiungere la perfezione.
Oltre la perfezione, un altro desiderio irrealistico caratterizzante questa Spinta è quello di raggiungere una piena serenità interiore, ma il riferimento alla realtà ci dice che perfezionismo e serenità sono in eterna contraddizione.
Continua la lettura qui: Il Perfezionismo: la spinta “sii perfetto” dell’analisi transizionale - Seconda parte
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