Il trapianto renale: cosa c’è da sapere?

Il trapianto renale: cosa c’è da sapere?

Editato da: Alice Cattelan il 03/10/2023

In Italia 2,5 milioni di persone sono affette da malattie renali che determinano una riduzione della funzionalità renale fino alla dialisi. Nel periodo 2000-2020 i trapianti sono stati 35.990: 32.208 da donatore deceduto e 3.782 da donatore vivente nei 38 centri attualmente attivi

Quali sono i requisiti per poter donare?

Per la donazione occorre avere più di 18 anni ed esprimere il proprio consenso, che ad oggi è possibile dare anche con la richiesta o rinnovo del documento di identità. Nel maggior numero di casi, le donazioni da vivente avvengono da parenti prossimi con maggior probabilità di successo per caratteristiche genetiche e gruppo sanguigno compatibili con il malato) e minor rischio di rigetto.

Come avviene la donazione da parte di un donatore deceduto?

Le donazioni di rene sono possibili anche da persone decedute a seguito di un danno diretto al cervello, “morte cerebrale”, purché il donatore abbia espresso in vita la volontà di donare gli organi o, nel caso in cui non l’abbia manifestata, se i familiari non si oppongono.

Esiste un’ulteriore possibilità per il trapianto?

Esiste un’altra forma di trapianto detta preventiva, o pre-emptive, cioè quando il paziente non ha ancora iniziato la dialisi, normalmente da un donatore vivente, in alcune Regioni d’Italia anche da donatore non più in vita. Questo tipo di trapianto si effettua solo se non c’è compatibilità con i pazienti in lista e già in dialisi.

Come avviene l’intervento?

L’intervento di trapianto dell’organo può avvenire per via laparoscopica o a cielo aperto e non necessita di particolare preparazione.
Per i malati pediatrici esiste una lista di attesa nazionale, mentre per gli adulti sono presenti, liste regionali o interregionali, gestite da un unico centro di riferimento.
Per accedere al trapianto di rene è necessario essere iscritti in una Lista gestita da un determinato Centro regionale o fuori regione. Questo valuta l’idoneità clinica e psicologica del paziente ed esegue uno studio genetico (tipizzazione HLA).

I tempi medi di attesa per un trapianto di rene da donatore vivente sono 2,3 anni e 3,1 anni da donatore deceduto, perché la domanda è molto più alta del numero di organi disponibili

La persona trapiantata si sottopone periodicamente a controlli laboratoristici e strumentali e riacquista una buona qualità di vita.

Quali sono le possibili complicanze del trapianto?

Le possibili complicanze del trapianto sono: il rigetto, la riduzione di funzionalità, la durata della vita dell’organo

Dopo il trapianto, è necessaria una terapia con immunosoppressori che riducono il rischio di rigetto, esponendo il soggetto a maggior rischio di infezioni. Infine, in media un rene proveniente da un donatore ha una vita di 10-15 anni, che diminuisce lentamente nel tempo.  

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