Incontinenza urinaria: la perdita incontrollata di urina

Incontinenza urinaria: la perdita incontrollata di urina

Editato da: Antonietta Rizzotti il 17/10/2023

La perdita involontaria di urine caratterizza l’incontinenza urinaria. Si tratta di una patologia prevalentemente femminile, ma non si esclude che anche il sesso maschile possa soffrirne. Ne parla il Dott. Giacomo Valducci, esperto in Ginecologia a Roma

Quanti tipi di incontinenza urinaria esistono?

Esistono fondamentalmente tre tipi di incontinenza urinaria, quella da sforzo, detta anche “stress incontinenceDonna in intimoin cui la perdita di urina è causata da uno sforzo come un colpo di tosse, un saltello, una risata oppure uno starnuto. L’incontinenza da urgenza sia maschile che femminile è caratterizzata da un’indifferibile stimolo ad urinare originato da contrazioni vescicali tali da rendere impossibile trattenere le urine. Terza e meno frequente nella popolazione femminile l’incontinenza ostruttiva caratterizzata da una vescica che si riempie oltre misura e che ha difficoltà a svuotarsi per cause ostruttive, nelle donne tipicamente un cistocele (discesa della vescica) nell’uomo l’ipertrofia prostatica.

Nella donna l’incontinenza riconosce molteplici. Le gravidanze, specie se associate a notevole incremento ponderale, il travaglio di parto con fase espulsiva prolungata o con feti di dimensioni e peso oltre i limiti della norma sono tutte cause che a distanza di tempo possono causare l’insorgere dell’incontinenza.

All’opposto anche la menopausa con la distrofia causata dalla mancanza di estrogeni può essere una condizione predisponente. Ovviamente esistono anche una serie di cause mediche favorenti l’incontinenza, pensiamo alle cistiti acute e croniche come quella interstiziale, o a quelle che riconoscono un’eziologia neurologica ad esempio in caso di Parkinson o di Alzheimer o dopo un ictus per non parlare di quelle favorite da un abuso di caffeina o alcool. Ultimo, ma da non dimenticare il freddo, una delle più banali ma frequenti cause di incontinenza da urgenza.

Come si diagnostica l’incontinenza urinaria?

La diagnosi dell’incontinenza è solitamente abbastanza agevole, la paziente elenca una serie di disturbi che orientano lo specialista verso la tipologia di incontinenza. Ovviamente un esame delle urine con coltura ed antibiogramma è indispensabile per escludere una banale cistite, d’aiuto anche un’ecografia pelvica e vescicale con valutazione del residuo post minzionale. Con questi esami lo specialista dopo un’accurata anamnesi ed un esame clinico potrà senz’altro porre una diagnosi corretta. Alcune volte un diario minzionale può essere d’aiuto per valutare correttamente più episodi di incontinenza. Da non dimenticare l’esame urodinamico.

È possibile prevenirla?

La prevenzione dell’incontinenza urinaria si riassume in una generica raccomandazione di seguire uno stile di vita sano, quindi attenzione al peso e all’alcool, fare moto, bere i canonici 2 litri d’acqua al giorno.

Come può essere trattata?

I trattamenti dell’incontinenza d’urgenza sono farmacologici e dopo aver escluso una infezione ci si può rivolgere ad alcune categorie di farmaci che inibiscono le contrazioni vescicali. Questi farmaci non sono specifici per la Ragazza che beve acquavescica in quanto agiscono sui medesimi recettori presenti anche in altre parti del corpo, non si tratta di effetti collaterali ma di semplice chimica dei recettori. I vari presidi vanno sempre adattati alla singola situazione e l’automedicazione è altamente sconsigliabile. Differente è il trattamento dell’incontinenza da sforzo dove il trattamento deve essere modulato in rapporto col sintomo: un conto sono poche gocce d’urina perse, un altro è una massiva perdita d’urine. Per i casi più lievi si può iniziare con le terapie comportamentali, si tratta di esercizi per rinforzare la muscolatura sfinterica, alcuni più semplici, altri con ausilio di appositi strumenti.

Nei casi più gravi le tecniche chirurgiche sono la risposta al problema. Esistono una serie di reti che in vario modo vengono a creare un sostegno all’uretra risolvendo egregiamente il problema. Alcune volte è necessario aggiungere altre protesi come nel caso del rettocele o ai legamenti di sostegno dell’utero come nel caso dei prolassi di organi pelvici.

Ginecologia e Ostetricia a Roma