Infezione COVID-19: com’è la situazione per i cardiopatici?

Infezione COVID-19: com’è la situazione per i cardiopatici?

Editato da: Marta Buonomano il 01/04/2020

Il nostro esperto in Cardiologia a Bologna, il Dott. Maurizio Baroni, ci parla dei possibili rischi del Coronavirus per i pazienti cardiopatici, fornendoci degli utili consigli su come gestire la situazione

Il Coronavirus porta sempre a complicanze?

Siamo sicuramente ancora in piena pandemia di infezione COVID-19 causata dal virus SARS-CoV-2 che sta causando così tanti morti. La malattia infatti decorre nella maggior parte dei casi in modo del tutto asintomatico (attenzione ai portatori sani!) o paucisintomatico, ma purtroppo si può presentare anche con un quadro di polmonite interstiziale, talora estremamente severa, che può evolvere in maniera repentina verso l’insufficienza respiratoria e la morte.

Chi sono le persone più a rischio?

La malattia può colpire tutti, ma è oramai risaputo che i soggetti anziani e/o con malattie croniche sono più a rischio. Tra questi vi sono sicuramente le persone con:

  • Ipertensione arteriosa, che rappresentano una quota importante di soggetti;
  • Diabete mellito, condizione anch’essa frequente e molto spesso associata all’ipertensione arteriosa;
  • Pneumopatie croniche.

Inoltre vi sono i pazienti con malattie cerebrovascolari e cardiache, quali quelli che presentano aritmie (in particolare la fibrillazione atriale) e malattie delle valvole cardiache; ma soprattutto in primo piano risultano i soggetti affetti da cardiopatia ischemica e scompenso cardiaco.

Coronavirus: quali sono i rischi per un cardiopatico?

Tanto più la condizione cardiaca iniziale risulta compromessa, tanto maggiore è il rischio per il paziente di ammalarsi e soprattutto che il quadro clinico dell’infezione, cioè la polmonite, sia più grave. Per tale motivo tutti, ma in special modo questi pazienti, devono proteggersi adeguatamente ed evitare il contatto con altre persone.

Il cardiopatico deve sospendere la terapia medica?

È importante inoltre ricordare che la terapia medica deve essere mantenuta: non vi sono attualmente indicazioni a modificare né tanto meno a sospendere i farmaci assunti. Occorre inoltre fare riferimento al proprio medico per qualunque dubbio o in caso di comparsa di sintomi.

 

 

 

 

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