Infezioni perinatali: cosa sono, quali rischi comportano e come prevenirle

Pubblicato il: 12/06/2025 Editato da: Serena Silvia Ponso il 12/06/2025

Le infezioni perinatali sono infezioni contratte dal feto o dal neonato durante la gravidanza, il parto o nei primi giorni di vita. Rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità neonatale, in particolare nei prematuri. L’identificazione precoce e la prevenzione di queste infezioni sono fondamentali per garantire una crescita sana nei primi mesi di vita. Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Rosa Chiodi, specialista in Pediatria e Pneumologia a Roma.

Come si trasmettono le infezioni perinatali?

La trasmissione può avvenire in tre modi principali:

  • Transplacentare (in utero): alcuni agenti patogeni attraversano la placenta e infettano il feto (es. citomegalovirus, rosolia).
  • Durante il parto (intrapartum): il neonato può venire a contatto con secrezioni vaginali infette (es. streptococco di gruppo B, herpes simplex).
  • Dopo la nascita (postnatale): attraverso il contatto diretto o l’allattamento (es. HIV, epatite B se non trattata).

Le infezioni del gruppo TORCH

L’acronimo TORCH identifica un gruppo di infezioni con rischio significativo di trasmissione perinatale:

Queste infezioni possono causare malformazioni congenite, ritardo psicomotorio, sordità e lesioni neurologiche, soprattutto se contratte nel primo trimestre.

Conseguenze delle infezioni perinatali

Le manifestazioni cliniche variano in base all’agente patogeno e al momento della trasmissione. I sintomi più comuni includono:

  • Parto pretermine
  • Basso peso alla nascita
  • Distress respiratorio
  • Ittero prolungato
  • Sepsi neonatale
  • Complicanze respiratorie, gestibili in collaborazione con lo specialista in pneumologia pediatrica


Nei casi più gravi, si può osservare un coinvolgimento multiorgano, con esiti anche permanenti sullo sviluppo del neonato.

Diagnosi e screening

Durante la gravidanza, è raccomandato uno screening sierologico per le infezioni TORCH e altri agenti infettivi rilevanti, come la sifilide e l’epatite B. In caso di sospetto clinico nel neonato, si procede con esami specifici (PCR, colture, imaging cerebrale) per confermare la diagnosi e avviare tempestivamente il trattamento.

Prevenzione e trattamento

Le principali strategie preventive includono:

  • Vaccinazione materna (rosolia, epatite B)
  • Corretta igiene alimentare e contatto (in caso di rischio toxoplasmosi)
  • Screening del terzo trimestre per lo streptococco di gruppo B e somministrazione di profilassi antibiotica intrapartum
  • Trattamento tempestivo della madre in caso di infezione nota


La prevenzione delle infezioni perinatali passa anche da un’attenta gestione della gravidanza, il monitoraggio del benessere fetale e la collaborazione tra ginecologi, neonatologi e pneumologi pediatrici nei casi complessi.

Pediatria a Roma

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