Infezioni perinatali: cosa sono, quali rischi comportano e come prevenirle
Le infezioni perinatali sono infezioni contratte dal feto o dal neonato durante la gravidanza, il parto o nei primi giorni di vita. Rappresentano una delle principali cause di morbilità e mortalità neonatale, in particolare nei prematuri. L’identificazione precoce e la prevenzione di queste infezioni sono fondamentali per garantire una crescita sana nei primi mesi di vita. Approfondiamo l’argomento con la Dott.ssa Rosa Chiodi, specialista in Pediatria e Pneumologia a Roma.
Come si trasmettono le infezioni perinatali?
La trasmissione può avvenire in tre modi principali:
- Transplacentare (in utero): alcuni agenti patogeni attraversano la placenta e infettano il feto (es. citomegalovirus, rosolia).
- Durante il parto (intrapartum): il neonato può venire a contatto con secrezioni vaginali infette (es. streptococco di gruppo B, herpes simplex).
- Dopo la nascita (postnatale): attraverso il contatto diretto o l’allattamento (es. HIV, epatite B se non trattata).
Le infezioni del gruppo TORCH
L’acronimo TORCH identifica un gruppo di infezioni con rischio significativo di trasmissione perinatale:
- Toxoplasmosi
- Others (sifilide, virus varicella-zoster, HIV)
- Rosolia
- Citomegalovirus (CMV)
- Herpes simplex
Queste infezioni possono causare malformazioni congenite, ritardo psicomotorio, sordità e lesioni neurologiche, soprattutto se contratte nel primo trimestre.
Conseguenze delle infezioni perinatali
Le manifestazioni cliniche variano in base all’agente patogeno e al momento della trasmissione. I sintomi più comuni includono:
- Parto pretermine
- Basso peso alla nascita
- Distress respiratorio
- Ittero prolungato
- Sepsi neonatale
- Complicanze respiratorie, gestibili in collaborazione con lo specialista in pneumologia pediatrica
Nei casi più gravi, si può osservare un coinvolgimento multiorgano, con esiti anche permanenti sullo sviluppo del neonato.
Diagnosi e screening
Durante la gravidanza, è raccomandato uno screening sierologico per le infezioni TORCH e altri agenti infettivi rilevanti, come la sifilide e l’epatite B. In caso di sospetto clinico nel neonato, si procede con esami specifici (PCR, colture, imaging cerebrale) per confermare la diagnosi e avviare tempestivamente il trattamento.
Prevenzione e trattamento
Le principali strategie preventive includono:
- Vaccinazione materna (rosolia, epatite B)
- Corretta igiene alimentare e contatto (in caso di rischio toxoplasmosi)
- Screening del terzo trimestre per lo streptococco di gruppo B e somministrazione di profilassi antibiotica intrapartum
- Trattamento tempestivo della madre in caso di infezione nota
La prevenzione delle infezioni perinatali passa anche da un’attenta gestione della gravidanza, il monitoraggio del benessere fetale e la collaborazione tra ginecologi, neonatologi e pneumologi pediatrici nei casi complessi.