Insonnia e disturbi del sonno

Insonnia e disturbi del sonno

Editato da: Marta Buonomano il 07/05/2019

La Prof.ssa Lucia Maulucci, esperta in Psichiatria a Roma, ci spiega come affrontare l’insonnia e ci parla dell’importanza di un buon sonno ristoratore

Che cos’è l’insonnia?

Dormire è un bisogno fisiologico imprescindibile per l’essere umano. Il sonno, ma soprattutto il buon sonno, è indispensabile per il corretto svolgimento delle attività fisiologiche dell’organismo, quali il corretto funzionamento del sistema metabolico, neuroendocrino e immunitario, per il corretto funzionamento dell’attività cerebrale e per il mantenimento della salute psichica.

L’insonnia non è una malattia, ma un sintomo di diverse condizioni patologiche, psichiche e fisiche. Essa colpisce circa il 10% della popolazione, è più frequente nelle donne e la sua incidenza tende ad aumentare con l’età.

Si tratta quindi di un disturbo diffuso ma spesso sottovalutato: la carenza di sonno (principalmente se prolungata nel tempo) può avere gravi conseguenze a medio e lungo termine, non solo perché incide sulla qualità della vita dell’individuo nei termini di aumento dell’ansia e dell’irritabilità, benessere nella vita affettiva e familiare, resa sul lavoro, ma anche perché è fattore di rischio per numerose malattie acute e croniche anche molto gravi, tra cui il morbo di Alzheimer. 

Come si manifesta?

Essa può manifestarsi con:

  • Difficoltà a prendere sonno;
  • Sonno interrotto da frequenti risvegli;
  • Risveglio mattutino anticipato alle prime ore dell’alba.

Ossia un sonno di durata o qualità insoddisfacente. Il paziente insonne, durante il giorno, lamenta stanchezza, irritabilità, sonnolenza, disturbi dell’umore e difficoltà di apprendimento/memoria.

Da cosa è causata?

Come abbiamo detto l’insonnia è un sintomo, ed è un sintomo di moltissime malattie organiche e psichiatriche.

Nelle malattie organiche (neurologiche, respiratorie, endocrine, del sistema immunitario, cardiovascolari, sindromi dolorose e così via) alle difficoltà del sonno si associano altri disturbi più specifici che permettono al medico di orientare meglio la diagnosi.

Nelle malattie psichiatriche, invece, l’insonnia può essere uno dei sintomi (a volte il primo!) di un quadro clinico complesso: questo accade nei disturbi d’ansia, nella depressione, nel disturbo bipolare, nel disturbo postraumatico da stress, nella schizofrenia, nei disturbi di personalità e così via.

L’insonnia può rappresentare inoltre il campanello di allarme di una patologia subclinica o latente. Il caso più frequente è quello della depressione. In alcuni casi, purtroppo sempre più frequenti, i classici sintomi della depressione, come sentimento di tristezza, perdita di interesse per le attività quotidiane, senso di colpa e bassa autostima, tendono ad avere un ruolo marginale, oppure ad essere sottovalutati, o attribuiti dal paziente a fattori contingenti come insoddisfazioni familiari, lavorative o stress ambientali.

In queste forme depressive latenti l’insonnia può essere l’unico sintomo di un malessere profondo e può accompagnarsi unicamente a manifestazioni psicosomatiche come cefalee, dolori muscolari o addominali.

Perché rivolgersi allo psichiatra?

L’insonnia non va mai sottovalutata e va sempre trattata in maniera adeguata evitando i rimedi “fai da te”. È ormai, purtroppo, frequente l’assunzione di farmaci per curare l’insonnia per un periodo di tempo troppo prolungato e senza controllo medico o, peggio, perché assunte da un familiare e quindi presenti nell’armadietto delle medicine. Questi farmaci non solo non risolvono il problema ma rischiano di creare situazioni di dipendenza e di assuefazione e a volte favoriscono la cronicizzazione o l’aggravamento, soprattutto nelle persone anziane. Un corretto uso degli psicofarmaci e degli ipnoinduttori prevede invece che essi siano utilizzati per breve tempo e, comunque, sotto controllo medico.

A seconda delle caratteristiche dell’insonnia e della storia dell’individuo, lo psichiatra individuerà il trattamento più adatto che, a seconda dei casi, potrà prevedere un trattamento farmacologico, preferenzialmente di breve durata, un percorso psicoterapeutico individualizzato oltre a buone norme igieniche per un sonno continuativo e ristoratore.

Psichiatria a Roma