Interventi mininvasivi al cuore: la minitoracotomia

Autore: Prof. Domenico Paparella
Pubblicato:
Editor: Antonietta Rizzotti

Nell’approcciarsi ad una patologia valvolare, oggi, un intervento mininvasivo garantisce ottimi risultati e rischi contenuti. Il Prof. Domenico Paparella, esperto in Cardiochirurgia a Bari, ci parla della minitoracotomia

Che cos'è la minitoracotomia?

L’insufficienza mitralica è una patologia valvolare frequente e colpisce sia uomini che donne dai 45-50 anni in su. In passato era Cuore artificialenecessario intervenire aprendo completamente lo sterno, oggi si accede attraverso delle piccole incisioni del torace, minitoracotomia con introduzione di telecamera per video toracoscopia. Questo approccio permette di:

  • Monitorare la struttura anatomica in video e massimizzare la precisione chirurgica;
  • Ridurre i rischi di sanguinamento;
  • Evitando l’apertura del torace si riduce il dolore postoperatorio e si rende più rapida la ripresa delle normali funzioni;
  • Migliorare notevolmente l’estetica per i pazienti.

Ad ogni modo, è sempre meglio optare per una riparazione della valvola mitralica e non per la sua sostituzione, che necessiterebbe di protesi, terapie anticoagulanti e possibili reinterventi.

Gli approcci mini-invasivi possono essere anche utilizzati per:

  • Correggere difetti cardiaci congeniti,
  • Rimuovere mixomi cardiaci;
  • Sostituire la valvola aortica;
  • Eseguire bypass della parete anteriore.

Un bypass in minitoracotomia a sinistra, ad esempio, rivascolarizza il cuore in caso di ostruzione delle coronarie. Si preleva l’arteria mammaria toracica interna e si esegue il bypass della parte anteriore del cuore senza fermare la contrattilità cardiaca.

Prof. Domenico Paparella
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