Ipercifosi dorsale giovanile: perché è così frequente?

Ipercifosi dorsale giovanile: perché è così frequente?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 23/01/2023

L’ipercifosi dorsale giovanile (ICD) è una situazione parapatologica caratterizzata da un’accentuata antero-pulsione del tronco e delle spalle. Ne abbiamo parlato con il Dott. Gaetano Pagnotta, esperto in Ortopedia Pediatrica a Roma

Che cos’è l’ipercifosi dorsale giovanile?

La ICD è una situazione infantile/adolescenziale estremamente frequente ed è nota con numerose definizioni: scapole alate,Ragazzo con zaino spalle curve ecc. Va subito premesso che mi riferisco alla cosiddetta “cifosi posturale” che è una posizione completamente correggibile da parte del paziente, che può, su sollecito, riassumere la corretta postura del tronco. Questo per differenziarla dalla “cifosi osteocondritica” dove l’alterazione ossea di una o più vertebre portano alla conseguente deformità a cuneo delle stesse e alla conseguente deformità rigida della cifosi, sovente accompagnata da dolore a configurare un vero e proprio quadro patologico noto come Dorso Curvo Doloroso dell’Adolescente. Questa situazione, che esula dalla nostra trattazione, necessita di un diverso e più articolato approccio terapeutico.

Ma perché la ICD è così frequente? Ed è vero che l’incidenza di questa situazione nei nostri ragazzi è molto più ricorrente di un tempo?

Cercherò di rispondere per ordine. Le cosiddette “spalle curve” sono sempre esistite ed era cura dei genitori e degli insegnanti riportare il bambino alla corretta postura. Ed è proprio qui il nodo della questione: in una società spasmodica come la nostra, dove i genitori sono spesso assenti per lavoro o distratti per i personali impegni è venuta meno quella “cura parentale” che caratterizzava un tempo le nostre famiglie, dove la madre era tutrice dell’educazione dei figli, di quella intellettiva, sociale e diciamo, anche di quella posturale. Altro problema grave è “l’allentamento” del controllo scolastico. Ma qui è d’obbligo fare una precisazione: non mi pare corretto dare questa pesante responsabilità agli insegnanti, quando esistono moltitudini, purtroppo moltitudini, di genitori insensati che contestano in maniera anche aggressiva il fatto che questi “vadano oltre il proprio compito istituzionale”. Come se insegnare e pretendere una postura corretta e decorosa non sia un compito istituzionale! E poi, è vero che la ICD è sempre più frequente? Probabilmente sì, e per diversi motivi. La competizione adolescenziale, oggi anche infantile mediata da modelli improbabili, ma forse per questo attraenti e suggestivi, portano alcuni ragazzi ad atteggiamenti aggressivi (purtroppo non solo verbalmente). È questo il fenomeno del bullismo che non conosce distinzione di genere e spesso l’oggetto di tale derisione (e non voglio dire aggressione) è il più debole, il meno dotato fisicamente e caratterialmente. Ed è ecco che costui per sottrarsi al confronto e tende a chiudersi. A cercare in un certo modo di scomparire, “di rendersi invisibile” accentuando un portamento dimesso. Altro aspetto da non sottovalutare è la pubertà. Specie nelle ragazze, i mutamenti fisici cui vanno incontro, spesso inducono un senso di imbarazzo ed in alcuni casi un vero e proprio senso di rifiuto della propria femminilità con assunzione di posture di difesa e di ipercifosi.

Ho volutamente lasciato per ultimo lo spinoso problema dei telefonini e dei cosiddetti “social media”. Al di là della funzione “estraniante” cheAdolescente con ipercifosi comporta il comunicare per via “chat” e non personalmente, assistiamo giornalmente a giovani ed adolescenti “piegati su se stessi” attratti in maniera quasi ipnotica dal proprio smartphone. Purtroppo su questo frangente siamo impotenti e ci possiamo solo raccomandare alla vigilanza dei genitori, spingerli ad una maggiore vigilanza e ad un uso più razionale e ridotto di questi dispositivi da parte dei propri figli.

Allora come trattare la ICD?

Prima di tutto affrontare e risolvere tutte cause succitate e poi valutare se essa è plastica (cioè autoriducibile) o comincia ad irrigidirsi. Valutare se sono presenti delle pieghe cutanee sull’addome, segno di una persistente postura in ipercifosi. Valutare poi se il problema persiste o si accentua in posizione assisa. Se il bambino è piccolo e la ICD è risolvibile motivare il paziente (e la famiglia) ad una corretta postura, introducendo un approccio ludico sempre efficace (il libro sulla testa, l’esercizio dei 4 punti) È di scarso risultato l’esercizio fisico in quanto cosa possono fare 2/3 ore del “citatissimo nuoto” sulle 168 ore che compongono una settimana? E poi non dimentichiamo che la problematica, come abbiamo visto è più psicologica che muscolare. Come non può essere chiamato in causa il famigerato zainetto scolastico (come spesso addotto dai genitori) Senz’altro è pesante, ma come può esso, indossato 10/15 minuti due volte al giorno, essere causa di una postura scorretta?

Il trattamento della ICD si fa più complesso quando il paziente entra in fase pre-puberale: intanto per la maggiore difficoltà a dialogare con questa fascia di età, poi perché spesso la patologia tende ad irrigidirsi per iniziali retrazioni capsulo-legamentose. Non di rado si evidenzia, come già detto, una o più pliche cutanee sull’addome dell’adolescente (FIGURA) a testimonianza di come la postura scorretta sia frequente e prolungata specie nella posizione seduta durante lo studio. Ma quando tutte le altre terapie hanno fallito, in casi selezionati, forti dell’appoggio parentale, si può proporre un corsetto basso, part-time, parzialmente correttivo sulla iperlordosi (spesso presente) e con spinte acromiali (spalle), spesso sufficienti ad indurre una autocorrezione. Il trattamento solitamente si dimostra efficace in 12/18 mesi ed in grado di far assumere e consolidare la postura corretta.

Ortopedia Pediatrica a Roma