Isteroscopia diagnostica: quando è necessario eseguirla?
Autore:L’isteroscopia diagnostica è un’indagine ambulatoriale di II livello, cioè di approfondimento. Il Dott. Alessandro Giuffrida, esperto in Ginecologia a Catania ci aiuta a capire meglio
Quando trova maggiore indicazione l’esame isteroscopico?
Questa metodica diagnostica che viene generalmente suggerita in caso di:
- Sospetto di patologia o malformazione uterina all’esame ecografico;
- Infertilità;
- Aborti ripetuti;
- Cicli mestruali abbondanti e/o perdite al di fuori del ciclo;
- Perdite ematiche atipiche in menopausa;
- Lost iud o malposizione di iud (spirale dislocata o non più localizzabile);
- Esplorazione pre-chirurgica della cavità uterina (in preparazione ad interventi di isterectomia);
- Controllo post-chirurgico della cavità uterina (per esludere cicatrici e valutare l’esito dell’intervento eseguito).
Come si esegue?
L’esame non necessita di preparazione e viene eseguito con la paziente sdraita in posizione ginecologica (come per un’ecografia trans-vaginale).
Mediante uno strumento (isteroscopio) molto sottile (3-5 mm), collegato ad una telecamera, si visualizza su un monitor il collo dell’utero, e la cavità uterina. Per eseguire l’esame, l’isteroscopio, questa sorta di telecamera, viene introdotto attraverso la vagina e il collo dell’utero fino alla cavità uterina; non è necessario l’uso di anestesia locale o generale.
Per potere eseguire l’esame, e potere quindi esplorare l’interno dell’utero è necessario distendere la cavità uterina che normalmente non è esplorabile perché le pareti interne sono addossate tra loro come in un palloncino sgonfio. Per distendere l’utero si utilizza un mezzo liquido (soluzione fisiologica, soluzione urologica) oppure con gas (CO2).
Durata dell’esame e preparazione
La durata media dell’esame è di circa tre minuti; nel corso dell'indagine è anche possibile effettuare uno o più prelievi bioptici per una maggiore precisione diagnostica o anche procedere con l’asportazione di piccole neoformazioni come i polipi ed effettuare procedure di “rimodellamento” dell’utero qualora siano presenti alcuni quadri di malformazione congenita o delle cicatrici interne.
Tali procedure potrebbero allungare di qualche minuto i tempi di esecuzione dell’esame.
L’indagine deve essere eseguita tra il 7° e il 13° giorno dall’inizio del ciclo.
Nei casi di amenorrea (assenza di mestruazione), prima di eseguire l’esame, deve essere esclusa la possibilità di una gravidanza in atto, mediante l’esecuzione di βHCG sierologica.
Le pazienti cardiopatiche devono sottoporsi a consulenza cardiologica prima dell’esame (portare il referto il giorno dell’esame) ed effettuare la profilassi antibiotica nei casi di endocardite.
È opportuno portare il giorno dell’esame la propria documentazione clinica (referti ecografici, tamponi vaginali, pap-test, cartelle di pregressi interventi).
In circa il 3% delle donne non è possibile eseguire l’esame per stenosi serrata del collo dell’utero (collo dell’utero troppo stretto) e\o eccessivo discomfort della paziente.
Durante l’esame o a seguito dello stesso possono comparire dolore addominopelvico (simil-mestruale) e/o retroscapolare e lievi perdite ematiche (è opportuno portare un assorbente il giorno dell’esame); tali sintomi scompaiono in genere dopo pochi minuti. Talora le perdite ematiche possono durare qualche giorno.
Dopo l’esame non è necessario assumere alcuna terapia.
Quali sono le complicanze che possono manifestarsi dopo la procedura?
Le complicanze che possono verificarsi sono molto rare (circa 1\1000). Le più frequenti sono rappresentate da:
- Reazione vagale caratterizzata da disturbi neurovegetativi quali nausea, vomito, vertigini, sudorazione, turbe della frequenza cardiaca, ipotensione fino alla lipotimia o addirittura l’arresto cardiaco;
- Infezione pelvica con febbre a distanza di circa 24 ore;
- Perforazioni dell'utero o gravi sanguinamenti che possono comportare la necessità di eseguire un intervento chirurgico (meno di 1/2000);
Le controindicazioni assolute all’esame sono:
- Gravidanza in atto;
- Infezione pelvica in atto.