Negli ultimi anni, la psicoterapia ha vissuto una trasformazione profonda, spostando l’attenzione dal tentativo di eliminare il disagio alla capacità di viverci accanto senza esserne dominati. Una delle terapie che meglio incarna questo approccio è l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), una forma di terapia cognitivo-comportamentale di terza generazione che aiuta le persone a sviluppare una nuova relazione con i propri pensieri e le proprie emozioni.
Oltre la lotta con la mente
La psicoterapia tradizionale si è spesso focalizzata sulla riduzione del sintomo, cercando di modificare i pensieri negativi o eliminare le emozioni scomode. L’ACT, invece, parte da un presupposto rivoluzionario: la sofferenza psicologica è una parte naturale dell’esperienza umana e il tentativo di evitarla spesso la amplifica. Anziché combattere ansia, paura o tristezza, l’ACT invita a osservarle, accoglierle e disinnescarne il potere paralizzante.
I sei processi fondamentali dell’ACT
Il modello ACT si basa su sei pilastri che aiutano a costruire una vita più ricca e significativa:
- Accettazione: smettere di lottare contro le proprie emozioni e permettere loro di esistere senza farsene travolgere.
- Defusione cognitiva: imparare a prendere distanza dai propri pensieri, riconoscendo che non sono necessariamente verità assolute.
- Presenza mentale: sviluppare la consapevolezza del momento presente attraverso la mindfulness, riducendo il rimuginio sul passato o l’ansia per il futuro.
- Sé come contesto: superare l’identificazione con i propri pensieri e vedere se stessi come qualcosa di più ampio delle proprie esperienze interne.
- Valori: identificare ciò che è veramente importante nella propria vita, al di là delle paure e dei condizionamenti.
- Azione impegnata: agire in linea con i propri valori, anche quando sorgono difficoltà e dubbi.
ACT in pratica: l’esempio della gestione dell’ansia
Immaginiamo una persona che soffre di ansia sociale. Un approccio tradizionale potrebbe concentrarsi sul ridurre i pensieri negativi legati al giudizio altrui. L’ACT, invece, lavora sulla capacità di accogliere questi pensieri senza lasciarsi bloccare da essi, incoraggiando la persona a compiere azioni concrete allineate ai suoi valori, come uscire con gli amici o parlare in pubblico, anche se l’ansia è presente.
Un cambiamento di prospettiva che libera
L’ACT rappresenta una svolta nel mondo della psicoterapia: non promette di eliminare il dolore emotivo, ma insegna a conviverci in modo più sano e a non permettere che ci allontani da ciò che conta davvero. È un invito a vivere pienamente, con tutto ciò che la vita porta con sé, senza restare intrappolati nella lotta contro sé stessi.